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Anche il Pd si accorge della bomba migranti. Nardella: a Firenze sono troppi

Christian Campigli
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Un'emergenza denunciata da oltre un decennio dalla destra italiana.  Minimizzato con ogni mezzo dalla sinistra nostrana. Che oggi, finalmente, scopre che gli arrivi in massa di immigrati africani rappresentano un enorme problema. A livello economico e sociali il nostro Paese si trova a dover fare i conti con flussi numericamente fuori controllo. Una realtà complessa, che rischia di degenerare. Un grido di allarme, che giunge dal sindaco di Firenze.

 

"La gestione dei migranti in arrivo in città sta diventando insostenibile, ringrazio la prefettura per il grande sforzo che sta facendo per trovare le soluzioni, tuttavia le strutture presenti in città e nell'area metropolitana sono sature". Parole chiare e perentorie, quelle espresse dal primo cittadino del capoluogo toscano al portale Firenze Today. L'esponente dem chiede poi  maggiori risorse al governo. "I gestori non hanno possibilità di assumere nuovo personale anche perché le condizioni contrattuali per la gestione delle strutture sono inadeguate e il sistema di accoglienza Cas comporta molti problemi - ha aggiunto Nardella -. Ho sentito il commissario nazionale Valerio Valenti per concederci il tempo necessario a individuare nuove strutture. Servono più risorse economiche e più strutture, se vogliamo sventare il rischio di avere le tende anche a Firenze come già successo a Bologna".

 

Sulla stessa linea anche l'assessore all'immigrazione del comune di Firenze, Sara Funaro. "Gli arrivi sono continui con un sistema saturo: non si può gestire così il fenomeno. Quando si fanno le ripartizioni bisogna considerare anche quanti migranti già sono ospitati nelle singole regioni sia nei Cas che nei Sai che i minori non accompagnati e le risorse a disposizione, soprattutto bisogna ragionare in modo strutturale non emergenziale". Una spina nel fianco del governo di centrodestra, che dovrà risolvere questo enorme problema entro l'estate. Nell'indifferenza assoluta dell'Unione Europea, solidale solo a parole. Mai negli atti concreti.

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