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Al Bano contro la lettera di Volodymyr Zelensky al Festival di Sanremo

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Al Bano entra in scivolata nella polemica sull'opportunità di leggere la lettera del presidente Zelensky durante la puntata finale del Festival di Sanremo. «Io non lo avrei fatto. Mettici la faccia, recita il tuo dolore parlando dalla tua terra. Qui c’è libertà, vieni e lancia un’idea di pace. Invece no». Così Al Bano, in un’intervista al "Giornale", commenta la decisione del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky di intervenire sabato al Festival di Sanremo tramite un testo scritto che verrà letto in diretta da Amadeus. «E allora niente. O parla lui oppure niente. Il semplice messaggio non mi piace», osserva Al Bano.

 

 

 

 

La sua nota amicizia con Putin non gli ha impedito di prenderne le distanze dopo lo scoppio della guerra. «Quando l’ho conosciuto era l’uomo più filo occidentale della Russia. Poi avrà cambiato idea o gliel'avranno fatta cambiare. Di certo una potenza come la Russia che attacca un Paese più piccolo come l’Ucraina non ha scusanti», dice Al Bano. E sulle ripetute provocazioni che, secondo il leader russo, sarebbero state la causa che ha spinto la Russia ad attaccare l’Ucraina, la risposta di Al Bano è netta: «Anche se fosse vero, alle provocazioni non si risponde uccidendo bambini e civili», osserva.

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