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Agorà, Caracciolo gela lo studio: soldati italiani in guerra, scenario drammatico

Il direttore di Limes: i tank tedeschi e americani non possono cambiare radicalmente la situazione

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Nuovi, durissimi attacchi russi sull'Ucraina. Una piogge di missili che è la risposta al via libera da parte di Germania e Stati Uniti all'invio di carri armati di ultima generazione Leopard 2 e Abrams a Kiev. A illustrare gli scenari della guerra che infiamma l'Ucraina da quasi un anno è Lucio Caracciolo, intervenuto giovedì 26 gennaio ad Agorà, su Rai. Il direttore di Limes spiega per "la propaganda russa questa è una fase di svolta" del conflitto, "nel senso che questa non è più la guerra per in Ucraina o per l'Ucraina, è la 'grande guerra patriottica bis, una nuova seconda guerra mondiale". 

 

Schierando l'opinione pubblica russa contro l'America e contro l'Occidente, Vladimir Putin "pensa di rendere questa guerra più popolare e più sentita, di stringere i bulloni del controllo del regime"", afferma il giornalista esperto di geopolitica. I carri armati tedeschi e americani, tuttavia, "alla fine saranno 100-120 e non credo che possano cambiare radicalmente la situazione" del conflitto in favore di Kiev. Il problema, continua, è che gli ucraini stanno esaurendo le ultime scorte di armamenti sovietici e quindi Volodymyr Zeelnsky dipenderà sempre di più dall'aiuto occidentale. "Insomma saremo noi a decidere come e fino a che punto difendere l'Ucraina", è la sintesi di Caracciolo. 

 

Tutto si gioca sulle armi occidentali. Ma non è escluso che saranno inviate anche truppe. "Si può immaginare che a un certo punto, se mandare armi non basta, si finisca con fare qualcosa di più anche magari in termini di soldati - è l'ipotesi di Caracciolo - ricordo per altro che ci sono diverse migliaia di soldati più o meno volontari" che già combattono con Kiev come foreign fighter.

 

La domanda è: siamo in guerra? "Lo siamo da un anno, in un modo particolare", risponde il giornalista che ricorda come ci siano mezzi militari italiani usati per combattere contro la Russia, e che Mosca ci considera paese ostile. Da qui a entrare in guerra ce ne passa, afferma Caracciolo, ma è difficile anche solo immaginare una pace allo stato attuale se non alla fine di un "tunnel molto buio, cioè uno scontro militare frontale diretto tra gli ucraini, eventuali alleati, e la Russia al termine del quale si vedrà chi è ancora in piedi, se qualcuno sarà ancora in piedi". 

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