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I conti sui foreign fighter italiani non tornano. La lista in mano ai servizi segreti, all'appello ne mancano 11

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Non tornano i conti sui foreign fighter italiani che combattono in Ucraina tanto che i nostri servizi segreti stanno cercando di capire chi sono quelli di cui parla il Cremlino in una comunicazione alle ambasciate occidentali. 

Si tratta di una serie di comunicazioni inviate il 16 aprile, con alcune informazioni comuni per tutti i Paesi e una sorta di bilancio per i combattenti stranieri arruolati con le forze ucraine. La lettera ha l'obiettivo di informare i Paesi che i "mercenari", così sono chiamati, non saranno trattati in base alle "norme del diritto umanitario internazionale" seppur stranieri. Ma forse ha anche l'obiettivo di destabilizzarli. 

 

Perché? Ebbene, secondo i russi ci sono 61 combattenti italiani con gli ucraini, di cui 10 ritornati in patria e 11 morti in battaglia. "Un conteggio che, però, ha subito lasciato molto sorpresa la nostra intelligence. Che, per questo, ha immediatamente avviato una serie di controlli" spiega Repubblica. Secondo i nostri 007 gli italiani attualmente impegnati in Ucraina sarebbero 17: 9 combattono con gli ucraini, 8 con i russi. Con loro anche Eddy Ongaro, morto il 31 marzo scorso (combatteva da anni con i separatisti russi). Mancano all'appello 11 soldati uccisi. Aise e Aisi stanno effettuando una nuova ricognizione ma nulla pare emergere, neanche nelle brigate internazionali che si stanno costituendo in questi giorni. In ogni caso potrebbero essere ucraini residenti in Italia. 

 

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