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Lavori forzati, milizie e via il nome Ucraina: l'agenzia russa rivela il piano di Putin per la "denazificazione"

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Siamo a oltre un mese di guerra in Ucraina ma il "progetto" della Russsia su Kiev ha orizzonti tanto ampi quanto inquietanti, che nell'ottica di Mosca si calcoleranno nella dimensione dei decenni. A dettare i passi della road map della "denazificazione" del Paese, bandiera sotto la quale il presidente russo Vladimir Putin ha intrapreso l'iniziativa militare, è un lungo articolo dell'agenzia russa "Novosti" firmato dall’editorialista Timofey Sergeytsev. "Cosa dovrebbe fare la Russia con l’Ucraina" è il titolo dell'articolo che invoca, dopo la vittoria militare, la "pulizia" dei vari apparati statali e la rieducazione della popolazione. "La denazificazione è necessaria in quanto una parte significativa del popolo - molto probabilmente la maggioranza - è stata dominata e attratta dal regime nazista" è l'analisi dell'agenzia che sostiene il Cremlino. 

 

Putin vuole in primi la vittoria sul campo e che "i nazisti che hanno preso le armi" vengano "distrutti al massimo sul campo di battaglia". L'articolo è stato diffuso nelle ore in cui veniva alla luce il massacro di Bucha. "Oltre ai vertici, sono colpevoli anche una parte significativa delle masse, che sono naziste passive" e "complici" è l'agghiacciante passaggio sui civili. La tabella di marcia continua con la "repressione ideologica (soppressione) degli atteggiamenti nazisti e una severa censura: non solo nell’ambito politico, ma anche necessariamente nell’ambito della cultura e dell’istruzione" da attuare per "generazioni" e comunque per almeno 25 anni. 

 

L'autore dell'articolo sostiene che questa "pulizia" possa essere guidata solo dalla Russia e rigetta ogni compromesso "sulla base di una formula come Nato - no, UE - sì". Per l'editorialista della "Novosti" il presunto "nazismo" in Ucraina è mascherato da desiderio di indipendenza e dalla volontà di entrare in Europa. Sergeytsev arriva a sostenere che "il nome 'Ucraina' non può essere mantenuto" ma, come riporta il Corriere che ha tradotto l'articolo, l'agenzia russa lascia aperta la possibilità che il Paese possa essere diviso in due, come nella Germania dopo la Seconda guerra mondiale, con una parte sotto l'influenza russa e l'altra sotto quella occidentale.

 

L'elenco della "denazificazione" e "de-europeizzazione" comprende la liquidazione delle formazioni armate, nuovi organi politici e milizie, informazione controllata da Mosca, programmi di educazione nelle scuole. Non solo. Anche liste di proscrizione dei "nazisti" che saranno usati per i "lavori forzati per il ripristino delle infrastrutture". Parole che suonano come bombe sulle trattative tra Russia e Ucraina. 

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