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"Il video che annulla tutti gli altri..." Carlo Freccero choc: il massacro di Bucha può essere un falso

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Le immagini del massacro di Bucha hanno fatto indignare il mondo ma non sono pochi quelli che mettono in dubbio la ricostruzione del ritrovamento di centinaia di morti per mano dell'esercito russo in ritirata dal centro a una trentina di chilometri dalla capitale dell'Ucraina Kiev. Dopo aver sollevato un vespaio di polemiche, Carlo Freccero è tornato a parlare di "false flag", ossia di un'operazione sotto una "falsa bandiera" per ingannare l'opinione pubblica. L'ex direttore di Rai 2, lunedì 4 aprile, ha tornato sull'argomento: "Quando ci si trova di fronte ad un episodio di tale ferocia ed efferatezza, scaturisce spontaneo il dubbio di trovarsi di fronte ad una false flag. Perché? Perché nessun attaccante in campo, dopo un autogol fortuito si accanirebbe a segnare una serie infinita di autogol per stracciare per sempre la possibilità di vittoria della sua stessa squadra. A chi gioverebbe infatti una strage? Non certo ai russi" è il ragionamento del massmediologo.

 

Freccero fa un discorso di "convenienza": a chi giova il ritrovamento delle fosse comuni in questo momento della guerra? "Anche un solo morto abbandonato sulla strada si ritorcerebbe contro l’esercito sovietico (già, ha usato l'aggettivo sovietico parlando con l'Adnkronos, ndr)  in un momento in cui tutti gli occhi del mondo son puntati sull’Ucraina". Per lo studioso di linguaggi televisivi dipingere il presidente russo Vladimir Putin come "impazzito o in punto di morte e dunque disposto a tutto, come i personaggi diabolici delle fiction, non ha alcun senso" perché "è famoso per essere una sorta di freddo giocatore di scacchi".

 

Tra i sospetti sollevati da Freccero, destinati ad alimentare feroci polemiche, c'è che le immagini viste a Bucha possano anche essere funzionali ad un’escalation "voluta" che potrebbe portare a una "guerra atomica": "C’è chi spinge in quella direzione, e per giustificare una cosa così mostruosa, ci vuole una causa altrettanto mostruosa: una strage", osserva.

 

Ma quali prove adduce alla sua tesi? "C’è un filmato che annulla tutti i filmati della strage. Una macchina percorre la strada ricoperta di cadaveri e poco dopo, nello specchietto retrovisore, un cadavere si alza in piedi credendo di essere ormai fuori dal campo visivo. Ci sono moltissimi precedenti, come i morti nei sacchi neri che tirano fuori la testa per fumarsi una sigaretta" dice Freccero, consapevole però che "anche questo filmato potrebbe essere un falso". Come altri, il massmediologo fa allora l'esempio del sindaco della cittadina che "il 31 marzo, giorno successivo all’abbandono delle truppe sovietiche, non ha detto una parola in merito. Una strage di quelle dimensioni andava sottolineata. O, forse, la strage è posteriore, dato che è stata filmata 4 giorni dopo l’abbandono delle truppe".

Per il massmediologo i dubbi restano e "sino a che non saranno svolti accertamenti, non si può dire niente di definitivo", ci vuole "cautela" per non finire "nella propaganda di guerra" sostiene Freccero. 

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