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"Gli americani hanno una talpa al Cremlino" e Putin lo sa. Guerra di spie, perché la Russia ha attaccato lo stesso

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Gli Stati Uniti non solo avevano avvertito l'Europa dell'allora imminente guerra in Ucraina ma lo avevano fatto sapere anche alla Russia. Questo perché Washington ha una talpa al Cremlino. Insomma, le notizie di prima mano degli Stati Uniti non erano propaganda americana, i segnali di un attacco del presidente russo Vladimir Putin per strappare il Donbass e Kiev e conquistare il Paese erano reali e concreti. Ma dalle nostre parti sonni sono fidati. 

 

A raccontare quella che sembra una spie tory da Guerra Fredda è Guido Olimpi sul Corriere della sera, il quale rivela che a Mosca c'è una gola profonda pronta a spifferare ogni mossa agli americani.  A metà novembre gli Usa avevano avvisato in modo diretto gli alleati sul piano di invasione mandando la direttrice della National Intelligence, Avril Haines, in Europa per spiegare. Ma viene "accolta con scetticismo". Gli Usa mettono in campo la stampa, allora, facendo uscire un articolo del Washington Post che fornisce informazioni precise che dovrebbero far scattare un campanello d'allarme in Europa e in Russia, ovvero che la Cia ha fonti di "primo livello; è un disperato tentativo di indurre Putin a desistere" si legge. 

 

Come se non bastasse a rendere manifesto il gioco di spie, il capo della Cia William Burns, con un passato di ambasciatore in Russia, va personalmente a Mosca ai primi di novembre ma che cosa sia accaduto in questa visita non si sa. In ogni caso, l'orso russo non desiste, 

"L'intelligence statunitense, in parallelo, ha continuato la mietitura del raccolto. È cresciuta la sorveglianza dei satelliti e quella elettronica.  È possibile che le fonti in terra russa abbiano passato nuovi particolari sull'atteggiamento politico e personale di Putin", è lo scenario attuale. E i russi? La domanda è: gli Usa sanno troppo, chi ha tradito? "Secondo il New York Times Putin, dopo l'offensiva, si sarebbe sfogato contro i collaboratori perché gli avrebbero sottoposto scenari rosei. A sostenerlo una fonte di FBI che conosce a sua volta qualcuno nell'entourage del Cremlino", scrive Olimpo che 'traduce': "Giro tortuoso che deve proteggere l'identità della gola profonda depistando chi legge ma che è utile per seminare sospetti in casa del nemico".

 

Altro tema quello delle informazioni sbagliate che gli infiltrati russi hanno raccolto a Kiev, come quella che voleva il presidente Volodymyr Zelensky pronto a scappare appena fossero entrate le truppe in Ucraina. Tattica, fake news, spiate fasulle, esagerazioni dei filorussi per far scattare l'esercito di Mosca? 

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