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Via le mascherine al chiuso e il green pass a lavoro, Sileri: il peggio è alle spalle. La data della liberazione

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La "data simbolo" è quella del 31 marzo, quando scadrà lo stato d’emergenza per la pandemia che il governo non rinnoverà, ma per la liberazione vera si dovrà attendere Pasqua, che nel 2022 cade domenica 17 aprile, o tutt'al più maggio. Green pass, mascherine, obbligo vaccinale, a scandire il calendario delle rieperture è il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. 

"La pandemia volge verso il termine, e questo avviene già da qualche settimana. Se continua così arriveremo a fine mese con meno di 200 o massimo 250 persone in terapia intensiva, così da poter riprendere la normale attività di prestazioni negli ospedali"  dice a Rai Radio1, ospite di Un Giorno da Pecora. Oggi mancano da somministrare "circa un terzo delle terze dosi, va molto meglio di quel che pensavamo. Dobbiamo proseguire su questa strada per garantire la sicurezza in futuro", ha aggiunto il medico sul vaccino. 

 

È innegabile che "il peggio è alle nostre spalle" ribadisce Sileri che si dice "favorevole a rimodulare il green pass fino alla sua abolizione a partire da aprile con progressività. Soprattutto per quanto riguarda i luoghi di lavoro", spiega il sottosegretario alla Salute. Da capire però come sarà questa gradualità, anche se in base a quando detto da Sileri un alleggerimento del certificato verde potrebbe scattare già all'indomani della scadenza dello stato di emergenza.

 

Non solo. "Se andiamo avanti così dopo Pasqua verso fine aprile o inizio maggio le mascherine al chiuso si potranno togliere" è l'annuncio di SIleri che traccia le linee di una rivoluzione delle restrizioni decise dal governo.

 

Sul tavolo anche la crisi ucraina e l'attesa ondata di profughi. "Lo status di rifugiato non prevede l’obbligo del super green pass mentre consente l’accesso alla nostra sanità. Oggi o domani uscirà una circolare del nostro ministero, verranno fatte tutte le procedure necessarie e verrà offerto il vaccino", annuncia SIleeri che spiega in merito all’arrivo dei profughi ucraini in Italia: "Per prendere i mezzi di trasporto si utilizzerà il tampone".

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