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Bassetti si scaglia contro il silenzio sul Covid in tv: "Sbagliato parlare solo di Ucraina"

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Il Covid è quasi scomparso dai notiziari. Il virus è stato "espulso" insieme ai virologi dalla tv. Il motivo? La guerra in Ucraina. Il silenzio che è caduto sulla pandemia non piace all'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Io non ero d’accordo a tutto il clamore mediatico dato in Italia al Covid rispetto ad altri Paesi, secondo me frutto anche di una politica giornalistica televisiva sbagliata - dice Bassetti all'Adnkronos - Non c’era nessun altro Paese al mondo dove si parlava così ossessivamente di Covid e trovo perfettamente assurdo oggi non parlarne completamente più come se il problema fosse solo la guerra in Ucraina, che è una tragedia davanti la quale siamo attoniti. Ma non considerare più i rischi legati a Covid la trovo un’idea cervellotica e non la comprendo".

 

 

 

Ecco cosa cosa si dovrebbe fare in questo momento secondo Bassetti: "Dobbiamo ancora ragionare sulla road map per uscire dalle restrizioni - sottolinea - ma la percezione delle persone, dopo una settimana di notizie solo sulla guerra e di silenzio sul Covid, è che la pandemia non esiste più. È vero che i numeri vanno meglio, ma serve una chiara road map di come si uscirà dalle restrizioni. È il momento di dire chiaramente se dopo il 31 marzo, la fine dello stato di emergenza, il Green pass rimarrà del tutto o sarà modificato, se le mascherine al chiuso rimarranno. Agli italiani serve chiarezza, non possiamo passare da 100 notizie al giorno sul Covid a zero".

 

 

 

 

 

 

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