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"È quello che voleva la P2" il giurista Mattei scatena Myrta Merlino. Scontro tra Quirinale e vaccino

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"Andiamo verso il semipresenzialismo che era anche nei piani della P2" Analogie da far tremare le vene ai polsi quelle evocate giovedì 23 dicembre a L'aria che tira dove, tra gli ospiti di Myrta Merlino, c'è il giurista Ugo Mattei, fondatore della "Commissione dubbio precauzione" e oppositore di ogni tipo di obbligo vaccinale e di green pass. Sullo sfondo le manovre sul Quirinale e le scelte della cabina di regia sulle restrizioni da adottare per il Covid. 

 

Per il giurista la deriva è questa, con un presidente della Repubblica scelto e un premier che naturalmente non è eletto, "questo che sta succedendo in Italia è il tema reale che dovrebbe essere discusso", ossia l'"emergenza democratica". 

 

Il parallelismo fa alzare entrambi i sopraccigli alla conduttrice. "Draghi e Mattarella che c'entrano con la P2", la  famosa loggia massonica eversiva di Licio Gelli evocata da Mattei, "è un paragone ardito...". Il giurista lamenta che "abbiamo prorogato lo stato d'emergenza al di fuori di qualsiasi tavolo, questa è la verità" attacca Mattei. Interviene Andrea Crisanti: "Affrontare una pandemia sul campo è diverso dal parlare dalla televisione. Non dimentichiamoci che le malattie infettive hanno determinato in certi incroci della storia la caduta di regimi, la società ha il diritto di difendersi in tutti i modi" dice il microbiologo. 

 

"Capisco la dinamica giuridica ed etica che la affligge, ma l'interesse della società è diverso dall'interesse del singolo" dice Crisanti "non l'ho detto io ma Machiavelli". 

Per Mattei la fede cieca nel vaccino "sta creando gravi problemi", ci sono persone "di interi settori professionali - dalla sanità alle forze dell'ordine - che non possono andare a lavorare perché non vaccinate, questo è un grave vulnus nella nostra Costituzione. L'emergenza democratica è più grave quella sanitaria". Prima della pubblicità l'ultima parola viene data ad Alessandro Cecchi Paone : "Lei aggiunge a un dramma sanitario una inutile drammatizzazione" dice il giornalista. 

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