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Covid, milioni di italiani cancellano le vacanze per la paura di Omicron

Tommaso Carta
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L'impennata di casi Covid registrati nelle ultime settimane - con punte record nei contagi che hanno toccato vette pre-vaccino- sta spaventando gli italiani a tal punto da far annullare i piani di quanti avevano già prenotato le vacanze di Natale. È quanto emerge dal borsino delle vacanze di fine anno realizzato dall'istituto Demoskopika: sono 24 milioni gli italiani che hanno scelto di non partire (48%), dei quali quasi 8 milioni hanno disdetto la prenotazione per paura della variante Omicron che, sebbene più contagiosa ma non più pericolosa della Delta, viene guardata con sospetto e timore. La scelta del governo, poi, di organizzare una cabina di regia a ridosso di Natale, secondo la Federalberghi, potrebbe aver alimentato il clima di incertezza di chi, alla fine, ha scelto di festeggiare tra le più rassicuranti mura domestiche. «Confidiamo che dalla cabina di regia prevista per giovedì non vengano fuori "sorprese" di Natale», è il commento di Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, intervistato da LaPresse.

«Ci avevano assicurato che il Super green pass fosse una misura sufficiente e noi, seppur con qualche disagio organizzativo, lo abbiamo metabolizzato», spiega. «Ora confidiamo nella ragionevolezza» perché «cittadini e imprese non ne possono più dei cambiamenti di scena improvvisi e nella politica dell'ultimo momento», prosegue Nucara. «Il settore è in estrema difficoltà», ribadisce «ed è impensabile dare un altro colpo in testa alle imprese». Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, tenta di smorzare la tensione: «Un bel Natale e un bel mesetto senza parlare di Covid sono la cosa migliore. Gli italiani hanno bisogno di serenità. È vero, c'è questo maledetto Covid però abbiamo imparato a conviverci: ci mettiamo la mascherina, ci vacciniamo e manteniamo le precauzioni».

E assicura: «Di un nuovo lockdown non se ne parla» e «dare queste notizie è controproducente perché innesca un clima di sfiducia che è l'ultima cosa che serve non solo al turismo, ma a tutti». Quelli decisivi saranno i dati di ieri. Il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, li sequenzierà a campione elaborerà la «flash survey» che finirà sulle scrivanie di Mario Draghi e Roberto Speranza. Poi, di concerto con gli altri ministri, il premier deciderà se e quali misure mettere in campo per tenere sotto controllo i contagi e la variante Omicron durante il Natale. Il presidente del Consiglio lo dice chiaro: «Nulla è stato ancora deciso. La decisione verrà presa sulla base dei dati dell'ultimo sequenziamento per vedere la velocità di diffusione della variante Omicron.

Tra le ipotesi per spingere la terza dose anche la riduzione della durata del Green pass dai nove attuali a sette o addirittura cinque mesi. I dati che arrivano dalle terapie intensive, è il refrain di chi nel Governo tiene sotto controllo i flussi in entrata nei reparti Covid (e il numero di respiratori utilizzati), dimostrano che i vaccini funzionano. Lontana, poi, l'opzione obbligo.

Sul tema partiti e Governatori sono divisi. Chiede di intervenire in tal senso Alessio D'Amato, assessore alla Salute del Lazio. Contrario invece il governatore del Veneto Luca Zaia

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