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Cartabianca, Andrea Scanzi vota a favore del tampone obbligatorio. Poi il duro scontro Borgonovo-Telese

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Il Covid al centro della puntata del 21 dicembre di Cartabianca, programma di Rai3 condotto da Bianca Berlinguer. Il primo intervento è quello di Andrea Scanzi, giornalista de Il Fatto Quotidiano, che si dice favorevole ad una stretta per evitare un’impennata dei contagi: “Non sarei sdegnato laddove mi chiedessero il tampone per il cinema, il teatro o lo stadio. È sempre meglio controllare di più. Bisognerebbe accorciare la durata del green pass, lavorare sui trasporti locali e sulle scuole. Il dibattito sul green pass è inutile. Siamo dentro a una pandemia e bisogna vaccinarsi. Il no-vax normotipo non ha il senso della collettività. Chi non si vaccina in una pandemia perché l’ha letto sui social è irricevibile.

 

 

Posizione diametralmente opposta sul tema da parte del giornalista Francesco Borgonovo: “I tamponi sono l’unico modo per capire se si è positivi o meno. Ma bisogna togliere il green pass. La narrativa del tampone smonta quella del green pass. Mi sembra grottesco evocare il costo dei tamponi, quando lo si è imposto ai no-vax senza problemi. Quello dei no-vax è un falso problema, una narrazione usata per nascondere una serie di altre cose che non sono state fatte, nemmeno dal governo dei migliori. Penso ad esempio alle scuole, che sono in gran parte in lockdown”.

 

 

Luca Telese interviene e punzecchia Borgonovo: "L’Italia è un Paese tra quelli con meno ospedalizzazioni e meno contagi. Green pass e vaccino ha prodotto il miglior risultato che ci sia. Borgonovo, invece, dovrebbe dirci se è vaccinato o no…”. Contrario al tampone obbligatorio è invece Bruno Vespa: “Sarei durissimo sull’obbligo vaccinale per le categorie ma eviterei ragionevolmente le chiusure delle attività. Il tampone ai vaccinati è un boomerang”.

 

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