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Niente obbligo vaccinale o super green pass per tutti: Andrea Orlando ad Otto e mezzo chiude le porte sul Covid

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“Difficile arrivare all’obbligo vaccinale per tutti”. Nella puntata del 21 dicembre di Otto e mezzo, talk show di La7 condotto da Lilli Gruber, è ospite Andrea Orlando, ministro del Lavoro, che in apertura di trasmissione inizia subito a chiarire quali saranno le strategie sul tavolo del governo nella prossima cabina di regia che deciderà il destino dell’Italia sulla pandemia: “La mia opinione personale è che sia giuridicamente difficile prevedere un obbligo vaccinale, o del Super Green Pass, per tutti i lavoratori. Ma se ne deve discutere nell’insieme di un pacchetto di misure. Abbiamo bisogno di non far fermare la socialità in un momento come questo, dobbiamo prevedere delle misure che non abbiano contraccolpi di carattere economico. Ho parlato con chi si è contagiato con due dosi o con chi si è preso il Covid senza nessun vaccino. Mi sembra che picchi in maniera molto diversa e anche questo va tenuto presente. Perché buttare via, svilire e svalutare un sacrificio che é stato fatto da tutti, mi sembra una pratica autolesionista”.

 

 

Orlando cerca di dettare la linea anche sull’elezioni del presidente della Repubblica: “Serve un presidente di garanzia, che sia un punto di equilibrio tra tutte le forze politiche. Quale soluzione, dobbiamo costruirlo con le altre forze politiche, ma un rappresentante del centrodestra come vuole Giorgia Meloni non lo sarebbe. E non credo che Italia Viva alla stretta voterà un presidente di destra”.

 

 

“La precarizzazione del lavoro in parte - l’analisi del ministro Pd - dipende dal fatto che le imprese non sanno come va a finire questa storia della pandemia, ma in parte dipende da una frammentazione del mondo del lavoro che secondo me non è più sostenibile, e penso che se questo governo andrà avanti sia urgente intervenire. Ma oltre alla frammentazione del mondo del lavoro, si aggiunge che la contrattazione tradizionale non funziona più. Nell’arco di dieci anni sono raddoppiati i contratti, c’è stata una proliferazione dei così detti contratti pirata molto forte. La soluzione penso sia - chiude l’intervista Orlando - o l’introduzione di un salario minimo o una legge sulla rappresentanza che eviti che una sigla fittizia con 20 imprese sigli un contratto di lavoro facendo dumping ai principali contratti di lavoro nazionali”.

 

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