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"Mutazione benigna". Il professor Vaia su variante Omicron e vaccino, cosa cambia

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Sulla variante Omicron «al momento sappiamo molto poco, sembra essere una variante più trasmissibile ma non abbiamo segni che causi una malattia più grave, e non ci sono ancora dati sulla sua capacità di eludere la protezione da vaccino o da anticorpo monoclonale. In termini di possibilità biologica sembra poco verosimile che, nonostante le sue tante mutazioni, possa eludere completamente tutte le componenti anticorpali che si sviluppano a seguito di una vaccinazione». Lo ha affermato Maria Paola Trotta, coordinatrice unità di crisi dell'Agenzia Italiana dei medicinali (Aifa) dedicata al Covid, a 24Mattino, su Radio 24.

 

. «Forse ci potrà essere una riduzione di efficacia nei confronti dall'infezione - ha aggiunto a Radio 24 - ma ci si aspetta che verso le forme gravi e decessi possa restare a livelli adeguati». Tranquillo anche Francesco Vaia, direttore dell'Istituto nazionale di malattie infettive Spallanzani di Roma: «Questa potrebbe essere una variante benigna- spiega ospite al Tg4- considerando che provoca in genere sintomi di entità "medio-lieve" pur in una popolazione con una "bassa percentuale di vaccinati" come quella sudafricana».

 

«Il nuovo mutante - aggiunge - non ha affatto una maggiore patogenicità, anzi: la malattia è assolutamente medio-lieve e probabilmente, utilizzo il probabilmente, potremmo, e sottolineo potremmo, trovarci in una di quelle fasi della pandemia per cui il virus muta, ma potrebbe mutare anche in una forma benigna».

Ad. Bo.

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