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Dosi solo per ricchi, Crisanti smaschera la beffa dei vaccini

Federica Pascale
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Durante la puntata del 2 dicembre di Piazza Pulita, Corrado Formigli intervista Andrea Crisanti, il virologo che spesso e volentieri viene accusato di essere No Vax. Si parla di COVID, ovviamente, e della variante sudafricana che sta terrorizzando l’Europa. La preoccupazione per la variante è legata al fatto che c’è chiaramente una differenza tra la variante sudafricana, omicron, e la variante utilizzata per produrre i vaccini e gli anticorpi monoclonali. Questa differenza potrebbe far sì che i vaccini non siano efficaci come al solito. Crisanti ricorda al pubblico che i vaccini hanno comunque un’ottima copertura fino ai 5 mesi e che, anche se c’è un calo importante dal quinto al sesto mese, si è comunque più protetti che senza. Sulla terza dose il virologo ammette: “Siamo ancora in una fase di apprendimento. La realtà è che ancora non sappiamo per quanto tempo la terza dose ci darà protezione.” E aggiunge: “La terza dose non dev’essere considerata un’eccezione. Non è un’anomalia.” In effetti, non sarebbe la prima volta che i vaccini, che tutti abbiamo fatto da piccoli, prevedano più di una sola dose per garantire l’efficacia.

 

 

 

 

 

Il vero problema di queste dosi plurime è che non permetteranno facilmente di vaccinare i Paesi più poveri come quelli del continente africano. Di conseguenza, in questi territori il virus continua a circolare e quindi mutare. “In genere i virus, mutando, diventano più aggressivi” afferma Crisanti. In Africa solo il 7,3% della popolazione è vaccinata con due dosi mentre la percentuale in Unione Europea è del 67,2%. “Bisogna trasferire le conoscenze e mettere i Paesi a basso reddito nelle condizioni di produrlo e distribuirlo” sostiene il virologo. “Questi vaccini sono vaccini per ricchi, perché un vaccino che richiede tre dosi rende difficile la somministrazione in Paesi come la Nigeria che non ha neanche l’anagrafe". Infine, Crisanti ci ricorda la ricetta vincente conto il vaiolo e la polio: “Abbiamo vinto la battaglia con vaccini che avevano bisogno di una dose sola e davano immunità di perlomeno 10 anni, non avevano bisogno della catena del freddo e costavano l’equivalente di mezzo euro. È chiaro la strada non è facile ma bisogna investire in nuovi vaccini.”

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