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La quarta ondata non ce la toglie nessuno, fosca previsione di Pregliasco ad Agorà

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C'è il rischio di una quarta ondata anche da noi? Mentre i contagi aumentano in tutta Europa la domanda risuona, martedì 26 ottobre, negli studi di Agorà, il programma condotto su Rai3 da Luisella Costamagna. A rispondere alla domanda sullo stato dell'emergenza Covid è il professore Fabrizio Pregliasco.

 

 "La quarta ondata? Credo che un colpo di coda non ce lo toglie nessuno", dice l'esperto. "L'andamento di questa pandemia è simile alle onde provocate da un sasso in uno stagno, la prima botta è la peggiore ma poi ci sono altre ondulazioni." Le possibilitò di infettarsi "c'è ed è amplificata dalle condizioni meterologiche" della stagione fredda, dice Pregliasco. In Europa i vari Paesi "stanno cercando strade diverse, non c'è un manuale. In Italia stiamo tenendo bene con un approccio un po' infastidente, che causa insofferenza" in alcune fasce della popolazione. 

 

Il vaccino ci mette al riparo dalle conseguenze più gravi del Covid, ribadisce Pregliasco che sottolinea come l'Italia sia stato un "diesel", alla lunga si  riuscito a vaccinare percentuali importanti (anche col grimaldello del green pass). C'è ancora uno zoccolo duro che non vuole vaccinarsi, però. E le prime dose dopo un'impennata iniziale dovuta all'obbligo di certificato verde al lavoro sono tornate a calare. "Non è facile convincerli, sono dubbiosi e persone che hanno capito male. Pensano che il vaccino è più pericoloso della malattia. Quando siamo malati siamo propensi ad assumere qualsiasi farmaco anche senza leggere il bugiardino, l'approccio alla vaccinazione è più difficile", ammette Pregliasco. 

 

ieri a Un giorno da Pecora, su Rai 1 Rai, il direttore del Galeazzi di Milano e Anpas aveva detto che il virus "rimarrà un po' endemico, in alcuni paesi la cosa sta risalendo e quindi anche noi questo inverno potremmo doverlo mettere in conto, altre pandemie possono arrivare". Potrebbero esserci altre chiusure in caso diffusione della variante ’Delta plus’? "È possibile. La nuova variante è il 10% più contagiosa della Delta, anche se per fortuna meno pericolosa", aveva detto Pregliasco. 

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