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Vaccino, avanti tutta sulla terza dose: l'Ema dà il via libera a Moderna

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La terza dose di vaccino anti-Covid per tutti è "uno scenario verosimile. Si va dunque verso il boost a prescindere dall'età. A confermare la possibile estensione della terza dose a tutta la popolazione è il portavoce del Cts Silvio Brusaferro. "È comunque sempre importante - ha aggiunto parlando a margine di un convegno a Venezia - acquisire dati, monitorare, valutare la persistenza della risposta immunitaria in tutta la popolazione. Quando avremo evidenze scientifiche queste verranno declinate in chiave operativa".  Ma la strada appare segnata. 

 

Le parole di Brusaferro arrivano nel giorno in cui l'agenzia europea per il farmaco ha autorizzato la terza dose del vaccino Moderna per tutti i maggiorenni. "Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Ema ha concluso che una dose di richiamo del vaccino contro il COVID-19 Spikevax (Moderna) può essere presa in considerazione nelle persone di età pari o superiore a 18 anni" rende noto l’Agenzia europea per i medicinali. "Ciò segue i dati che mostrano che una terza dose di Spikevax somministrata da 6 a 8 mesi dopo la seconda dose ha portato a un aumento dei livelli di anticorpi negli adulti i cui livelli di anticorpi stavano diminuendo. La dose di richiamo consiste nella metà della dose utilizzata per la vaccinazione primaria", spiega l’Ema specificando che il richiamo può avvenire con una quantità inferiore rispetto alla dose standard. 

 

E gli effetti avversi? "I dati attuali indicano che l’andamento degli effetti collaterali dopo il richiamo è simile a quello che si verifica dopo la seconda dose. Il rischio di condizioni cardiache infiammatorie o altri effetti collaterali molto rari dopo un richiamo viene attentamente monitorato. Come per tutti i medicinali, l’Ema continuerà a esaminare tutti i dati sulla sicurezza e l’efficacia di Spikevax", spiega l’agenzia. E ora? Tocca ai governi.  "A livello nazionale, gli organismi di sanità pubblica possono emettere raccomandazioni ufficiali sull’uso delle dosi di richiamo, tenendo conto della situazione epidemiologica locale, nonché dei dati di efficacia emergenti e dei dati di sicurezza limitati per la dose di richiamo", spiega l'Ema. 

 

Intanto si parla anche di un richiamo che potrebbe riguardare anche chi ha avuto il vaccino monodose Johnson & Johnson. L’agenzia regolatoria del farmaco negli Stati Uniti, Fda, ha suggerito di fare la seconda dose. "Ora è da vedere se fare l’eterologa con un vaccino a mRna, che potrebbe aumentare l’efficacia della protezione, o l’omologa. Ma non creiamo agitazione", spiega il virologo Fabrizio Pregliasco. "Quel milione e mezzo di persone che si è vaccinato con J&J - dichiara all'Adnkronos il docente dell’Università Statale di Milano - deve considerarsi protetto, con una protezione magari un po' inferiore, almeno questo sembra dai dati ad oggi, però insomma non c’è da allarmarsi. Per loro immaginiamo l’esigenza del richiamo".

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