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L'Aria che tira, il virologo Pregliasco perde la pazienza con l'avvocato no vax: cretinate spettacolari

Giada Oricchio
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“Schiavismo”, “Spettacolare cretinata”, “Facevo a meno di venire”. Putiferio sul green pass a “L’Aria che Tira”, mercoledì 22 settembre. Nel programma di Myrta Merlino scoppia il caos tra l’avvocato Olga Milanese del comitato no green pass, il professor Fabrizio Pregliasco, l’immunologo Massimo Galli e il giornalista Massimo Giletti. Milanese sostiene che il GP lede i diritti fondamentali, che sia una misura politica, che l’immunità di gregge non è raggiungibile e che il vaccino gratuito sia possibile anche grazie alle tasse pagate dai no vax. Pregliasco, Direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano, prova a rimettere le cose al loro posto: “E’ terribile questa serie di flash buttati lì, queste ciliegine messe lì. E’ vero che il vaccino non protegge al 100% ed è vero che l’immunità di gregge non si riesce a raggiungere, ma più persone si vaccineranno più conviveremo meglio con il virus. E’ specioso e leguleio disquisire sulla differenza tra la patente e la vaccinazione, ci sono tanti esempi di limitazioni della libertà, ad esempio il divieto di fumo nei luoghi al chiuso”.

 

 

Massimo Giletti osserva che non si può bloccare economicamente il Paese per prese di posizione in punta di diritto e invita l’avvocato a stare nella caverna di Platone “per non ledere le libertà altrui. Le regole vanno rispettate, c’è una mancanza di morale, il vero problema è la libertà di licenziamento che stiamo mettendo in piedi, non il green pass”, Myrta Merlino fa sponda: “Sono questioni in punta di diritto quelle dell’avvocato che però si scontrano con la realtà di tutti i giorni. Anche secondo me, il GP è un falso problema”. Olga Milanese sostiene che il diritto alla salute non può essere elevato a diritto tiranno e che il professor Pregliasco le ha dato ragione sul green pass e sul vaccino quasi inutile perché chi è vaccinato si contagia. Affermazioni che innescano una rissa tv senza precedenti. Il virologo è furibondo: “Non ho detto questo. E’ una cretinata, è una stupidaggine! Lo Stato da due anni impedisce ai medici di curare i pazienti per il Covid? Altra spettacolare stupidaggine!”, “Se un vaccinato può entrare in un locale e contagiare se positivo, dov’è il concetto di sicurezza del green pass? - ribatte con sicumera Milanese -. La legge che prevede la sospensione dello stipendio è un provvedimento gravissimo perché introduce una sorta di schiavismo”.

 

 

Merlino allarga le braccia sconcertata, Giletti dissente da tanta superficialità e Pregliasco interviene durissimo: “E’ terribile fare queste considerazioni, cose buttate lì, gli studi confermano la notevole efficacia del vaccino e riduce il rischio. Il green pass non è una limitazione della libertà, ma è un’opportunità, non c’è un manuale di gestione della pandemia e ogni nazione sulla base di sensibilità politica e sulla scienza, fa determinate scelte. L’atteggiamento prudenziale è utile”. L’avvocato non si arrende e alimenta la fake news del “vaccino con autorizzazione condizionata con cui non si sa cosa si rischia”, “E daglie un’altra balla pazzesca” urla Pregliasco sempre più scuro in volto. Un noto chef in collegamento interrompe il canaio: “Scusate, ma l’avvocato è pericoloso, non dica queste cose, non tutela nessuno, nemmeno se stessa e rischia di cambiare mestiere! Ma cosa tutela queste frange di chi non si vuole vaccinare?!”.

A chiudere l’incredibile baruffa e il groviglio di informazioni sbagliate ci pensa il professor Massimo Galli: “Sono sortite che non meritano di essere a lungo dibattute, sono opinioni che si scontrano con una realtà dura: 95.000 morti soltanto nell’arco dell’ultimo anno al netto delle vittime che abbiamo avuto all’inizio quando il Covid ci ha preso di sorpresa. Sono bubbole. Nonostante il vaccino abbiamo parecchi morti che sono quasi esclusivamente non vaccinati, evidentemente l’argomento dei morti non è abbastanza forte. Cos’altro devo contrapporre? Incapacità dello Stato ad affrontare la situazione? Difficoltà dell’intero mondo, la pandemia è larga e grave, non so se l’avvocato se n’è accorto. Fare il tracciamento? Ne bastano 1000 di persone per mettere in crisi un tracciamento reale. L’avvocato non sa niente di fatti epidemiologici”. Poi il colpo di grazia: “Se sapevo che andavo a cadere in una situazione in cui si dà spolvero a situazioni che meno ne hanno, meglio è, facevo a meno di venire”.

 

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