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Covid, scandalo furbetti del vaccino in Puglia: 53 indagati dalla Procura di Bari

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Guai per i furbetti del vaccino in Puglia. L'inchiesta della procura di Bari su coloro che non avrebbero rispettato le liste di priorità per la somministrazione del prodotto contro il Covid ha portato all'iscrizione sul registro degli indagati di 53 persone. E alla notifica di 27 avvisi di garanzia con invito a rendere interrogatorio: tra i destinatari figurano l'ex presidente di Confindustria Puglia, Domenico De Bartolomeo, e l'attuale sindaco di Rutigliano (in provincia di Bari), Raimondo Innamorato.

 

 

Gli interrogatori si divideranno tra il prossimo 30 aprile e il 10 maggio. Al momento i reati ipotizzati a vario titolo sono truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale, falso in relazione alle dichiarazioni sulle qualità personali, falso ideologico, falso in registro informatico e inosservanza dei provvedimenti dell'autorità, ossia il piano nazionale vaccinale definito il 2 gennaio 2021 dal ministero della Salute. Sono stati imbastiti all'esito delle verifiche condotte dai carabinieri del Nas, attraverso l'acquisizione di una serie di documenti, tra cui gli elenchi stilati dal Nucleo ispettivo della regione Puglia (Nirs). Al Nirs il governatore Michele Emiliano ha affidato l'indagine amministrativa per stanare i furbetti, conferendo incarico di coordinatore all'avvocato Antonio La Scala, subito dopo le prime polemiche in chiave politica venute a galla già a metà gennaio.

 

Sul fronte politico pugliese, il caso relativo ad anomalie nelle vaccinazioni era stato sollevato nuovamente il 16 aprile dal presidente della commissione regionale al Bilancio, Fabiano Amati (Pd), dopo aver ottenuto copia degli elenchi dei vaccinati: "Ogni volta che sento la parola furbetti, penso alle persone che ne avevano diritto, ai fragili, a quanti si sono visti sorpassare da un sistema insopportabile e spero che siano ancora in vita". A suo avviso, "limitando l'osservazione al periodo dicembre-gennaio, risultano 7.305 vaccinazioni anomale". Amati, inoltre, aveva riferito della vaccinazione di 66 persone minori di 18 anni sino al 12 aprile. La procura, intanto, prosegue con le verifiche e nel mirino ci sono ora i caregiver e le vaccinazioni nel periodo di Pasqua. Questa storia non finisce qui.

 

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