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La quarta ondata? Le Foche a Domenica in, ecco l'unica strategia per evitarla

Giada Oricchio
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A “Domenica In”, domenica 21 marzo, il professor Francesco Le Foche fa piazza pulita di tutti i dubbi sui vaccini per il Covid-19 e su AstraZeneca e si sbilancia: “Non credo a una quarta ondata”.

 

Mara Venier ha aperto il suo contenitore domenicale facendo buona e chiara informazione sulla campagna vaccinale. Dopo l’intervento del Ministro della Salute, Roberto Speranza, conduce il talk con l’immunologo Francesco Le Foche che tranquillizza gli italiani e rilancia la campagna vaccinale: “Abbiamo vaccini sicuri e che funzionano, la vaccinazione, dopo la potabilità dell’acqua, è una delle importanti conquiste dell’umanità. Dovremmo avere 45 milioni di dosi entro giugno e verso la fine di quel mese dovremmo aver vaccinato una percentuale alta di italiani. Il nostro obiettivo è mettere in sicurezza gli over 80 il cui sistema immunitario è fisiologicamente più fragile e le citochine sono più infiammatorie, poi ci sono gli iper fragili come i trapiantati, gli oncologici o chi soffre di cirrosi e le persone con handicap genetici”.

 

Il professor Le Foche, come il Ministro Speranza, scagiona definitivamente il vaccino AstraZeneca: “E’ stato sospeso perché la Germania ha attivato particolari sensori e l’Ema ha verificato, nessun vaccino è a rischio zero, ma i casi di trombosi sono sovrapponibili a quelli che ci sarebbero comunque stati. AstraZeneca è stato controllato perfettamente, ha un expertise verificata, è un vaccino a vettore virale come Johnson&Johnson e Pfizer anche se con alcune differenze. E’ sicuro ed efficace e in più è stato controllato due volte dall’Ema. La seconda dose di AstraZeneca? S’ha da fare! Va assolutamente fatta, è sicura. Non c’è da avere paura”.

 

Le Foche ha risposto a tante domande: “Chi soffre di malattie autoimmuni può fare qualsiasi vaccino, non ce n’è uno da preferire rispetto a un altro. Le donne incinte o le donne che prendono la pillola possono stare tranquille e fare il vaccino, ci sono milioni di studi e non ci sono stati problemi. I vaccini sono sicuri anche su chi prende gli anticoagulanti, al massimo si può avere uno stravaso sul luogo dell’inoculazione”. Sì al vaccino anche per le persone allergiche? “Anche lì non ci sono problemi. Sono antigenicamente sicuri, sia quelli a vettore virale sia quelli a Rmna messaggero. Stesso discorso per chi soffre di allergie stagionali: nessun problema”.

 

 

Alla domanda “Chi ha fatto il vaccino si può contagiare?”, il professore ha risposto: “In caso di contagio con il vaccino hai la patologia ma non sviluppi la malattia grave, non hai la sindrome da Covid-19, ci si può contagiare anche se è improbabile. Improbabile, ma non impossibile. L’importante però è che con il vaccino sappiamo di non sviluppare la malattia, per questo chi ha fatto il vaccino deve fare la quarantena per evitare di poter contagiare. Ma il vaccino è un baluardo di salute pubblica”.

 

Sui tamponi, l’immunologo ha ricordato che il test seriologico va fatto per verificare se si è avuto il Coronavirus e quindi si sono sviluppati gli anticorpi e si può rimandare il vaccino, mentre se si è venuti a contatto con un soggetto positivo, è d’obbligo fare il tampone molecolare o seriologico tenendo presente che quello rapido potrebbe non percepire le varianti. Mara Venier è preoccupata dal numero elevato di contagi e Le Foche ha ribadito che è dovuto alla variante inglese, detta così perché isolata per la prima volta in una regione del Kent: “E’ molto più contagiosa e quindi porta a un aumento delle Terapie Intensive e delle vittime. Accanto a questa ci sono le varianti sudafricana e sudamericana che tendono a resistere maggiormente agli anticorpi, o meglio gli anticorpi sono meno attivi, però abbiamo visto che se si aumentano con le terapie, il vaccino funziona. Inoltre sono iniziati gli studi anche sui bambini, da 1 a 12 e da 12 a 16 anni e quindi il vaccino sarà integrato anche per loro”.

Le ultime parole aprono alla speranza: la concreta possibilità di evitare la quarta ondata. “Adesso la campagna vaccinale mi pare ben fatta, credo che se andiamo avanti così con le dosi confermate e se prendiamo ad esempio la campagna israeliana, che ha del miracoloso, e quelle inglese e irlandese, dove hanno vaccinato oltre metà popolazione, penso che non ci sarà una quarta ondata. Per ora restringiamo al massimo i tempi al chiuso, usiamo la mascherina e ce la faremo. Quando se ne va il Covid? Credo che entro l’anno avremo l’opportunità di chiudere la partita”, ha concluso l'immunologo. 

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