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Ermal Meta presenta "Buona Fortuna": "Le nuove canzoni dedicate a mia figlia"

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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Un nuovo album intitolato «Buona Fortuna» che uscirà il 3 maggio ed è dedicato a sua figlia che nascerà a giugno, un tour che lo accompagnerà per tutta l’estate e l’imminente appuntamento del Primo Maggio quando salirà sul palco come conduttore accanto a Noemi. Ermal Meta è al centro di mille cambiamenti e li racconta nella nostra edicola degli artisti di piazza Colonna.

Ermal Meta, il nuovo album si intitola «Buona Fortuna» e ha una dedica speciale. Ce ne parla?
«È la dedica più speciale di tutte. A giugno diventerò papà e Fortuna sarà il nome di mia figlia. Io e Chiara abbiamo scoperto questa cosa bellissima mentre avevo già iniziato a lavorare all’album e mi sono detto: aspetta un attimo, ora devi rifare tutto».

Così ha ricominciato dall’inizio?
«Ho sentito l’esigenza di rivedere le canzoni che stavo scrivendo sotto un’altra luce.
L’idea di fare un album che parlasse interamente di questa cosa non mi sembrava giusto da un punto di vista emotivo. È un’emozione talmente forte che quasi ti blocca. Adesso vivo in uno stato di euforia freezata e ho deciso di mettere insieme fotografie e memorie di me stesso. Tutte le persone che hanno figli mi dicono che dopo dimenticherò com’era la mia vita prima.
Per questo ho scritto un album di memorie ma non l’ho fatto per me. L’ho fatto per lei. Quando sarà in grado di capire la musica vorrà sapere com’era suo padre mentre aspettava il suo arrivo, cosa pensava del mondo, cosa sentiva, quali sogni aveva. E una parte di queste risposte potrà trovarle all’interno di quest’album».

Dalle canzoni che ha scritto quale Ermal emerge? Cosa pensa del mondo di oggi?
«Da quando ho saputo che sarei diventato papà il mondo mi fa più paura. Non sono mai stato spaventato. Preoccupazioni sì ma vera e propria paura mai. Sono stato abbastanza fortunato nel cercare di evitarla o trovare il modo per combatterla. Ma quando si tratta di se stessi è un conto, quando si tratta di altri è tutto diverso. Ora, però, il tempo che passa non mi fa più paura e anch’io mi sento cambiato. Mettere al mondo un figlio dà il vero senso dell’eternità. Tu vivi in un’altra persona e quello che sei sopravviverà. Fare un figlio è anche un modo per salvare il mondo ed esorcizzare tutto quello che c’è di sbagliato. Adesso sono sovrastato da emozioni, sensazioni e dalla rilettura della realtà».

In che modo la notizia della nascita di sua figlia ha modificato il processo di scrittura delle nuove canzoni?
«All’inizio mi ha bloccato. Avevo la sensazione che tutto quello che scrivevo non fosse abbastanza. È come se ogni canzone e ogni idea non fosse abbastanza bella o adatta a giustificare quello che provavo. Non riuscivo a dire a me stesso: ok, va bene. Mi dicevo: questa cosa non è all’altezza, non puoi continuare. Poi ho accettato che in quel momento doveva essere così. Le nuove canzoni dovevano essere fotografie reali e non artefatte. Ho capito che avrei dovuto accettarle. Solo in quel momento mi sono dato il permesso di andare avanti finalmente».
Nel nuovo album collabora con Jake La Furia e Levante.

Perché ha deciso di coinvolgerli nel progetto?
«Quando scelgo di collaborare con qualcuno è la canzone che me lo chiede. Mi rendo conto che qualcosa non è ancora nella sua forma massima. Ma in genere non manca qualcosa, manca qualcuno, un’altra voce, un’altra anima, un altro modo di masticare le parole. Ho chiamato Jake perché ha una visione diversa dalla mia e sentivo che la canzone avesse bisogno proprio di questo. Ogni musicista è stato prima un bambino con un sogno e su quello ha basato il suo futuro. Al di là dei generi musicali c’è qualcosa che ha a che fare con quello che sei e lì ci assomigliamo perché ci siamo passati tutti. Ho chiamato Jake e gli ho proposto questa cosa insieme: è stato super figo, è un ragazzo d’oro ed è anche molto divertente. Siamo entrati in studio e ha avuto una grande velocità di scrittura. È stata una magia, mi è piaciuto tanto».

Invece cosa l’ha spinta a cercare Levante?
«È una cantautrice che adoro. Ha un’anima meravigliosa e un mondo dentro. Anche in quel caso è stata la canzone che me l’ha chiesto. Il brano s’intitola “Io e te” e mancava il "te". L’ho chiamata e le ho proposto di andare in studio. È stata bravissima. Il suo modo di fare è principesco e terreno insieme. È come una fata tra gli uomini»

Sul palco del Primo Maggio a Roma salirà come conduttore accanto a Noemi. Quali nuove emozioni sta vivendo?
«Da noi due nessuno si aspetta la conduzione classica perché non siamo conduttori. Siamo cantanti che si metteranno al servizio di un evento meraviglioso e faremo da traghettatori ognuno col proprio modo di essere. Qualunque palco ti mette a nudo. Non puoi far finta di essere quello che non sei per 4 ore. Sarebbe controproducente. Per prepararmi faccio respiri profondi. Naturalmente ci sarà un confronto costante con gli autori, sarà una maratona mica da ridere. Prima di noi ci sarà BigMama con la sua energia contagiosa che trascinerà la prima parte del concerto. Nella seconda parte ci saremo io e Noemi che daremo il massimo e canteremo anche».

Siete pronti a tirare fuori la vostra anima da intrattenitori?
«Anche nei miei live acustici, dove c’è più tempo e più spazio, mi piace parlare e raccontare aneddoti ma lì non ho telecamere, non ho un tassativo o luci rosse puntate addosso. Sono a casa mia e parlo con gli invitati di quella sera senza un metronomo che scandisce il tempo. Al Circo Massimo, invece, sarà tutto diverso. Ci saranno diverse centinaia di migliaia di persone. Ci saranno i nomi più caldi della musica italiana e sarà una grande festa. E cercheremo di fare festa anche noi».

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