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Chiudono le discoteche ma il rave party di Ferragosto dura da tre giorni

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«Da una parte la recente ordinanza del Governo con la quale vengono chiuse le discoteche per evitare assembramenti che favorirebbero la diffusione del Coronavirus, dall’altra un rave party con 1.500 partecipanti provenienti da tutta Europa che continua indisturbato da oltre tre giorni nel cremonese». Lo dice l’ex vicesindaco di Milano e assessore regionale alla sicurezza, immigrazione e polizia locale della Lombardia, Riccardo De Corato, in merito alle segnalazioni ricevute da alcuni residenti nella zona di Spino d’Adda (Cremona) sul rave party in corso dalla sera di venerdì 14 agosto fra il fiume Adda e le cascine Gamello e Cà Nova.

 

 

 

«Quanto sta accadendo in queste ore - prosegue De Corato - è gravissimo. Un serio pericolo per la salute dei partecipanti e per quella pubblica. Secondo quanto riportato dai residenti e dalla stampa locale, la prefettura non ha sgomberato l’area lasciando che gli "irriducibili della musica" potessero continuare con lo sballo nel weekend di Ferragosto, fino ad oggi. Le forze dell’ordine sono state messe a presidio dell’area, non in condizioni di poter intervenire. Oltre a ciò, si sono registrati diversi interventi di ambulanze per numerosi partecipanti che si sono sentiti male». «Questo rave illegale è già durato troppo. La prefettura liberi immediatamente la zona e il questore di Cremona proceda con il foglio di via per tutte le 1.500 persone ammassate per ore per partecipare al rave party, proprio come fatto dal questore di Mantova lo scorso ottobre per una situazione analoga occorsa a Serravalle Po. Mi auguro che questo provvedimento venga applicato anche - conclude De Corato - in risposta all’aggravante del mancato rispetto delle misure a contrasto della diffusione del virus».

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