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Il delegato Cochi «Pronti ad aiutare Ma i presidenti facciano i presidenti»

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«C'èda dire innanzitutto - attacca Cochi - che Roma Capitale cura l'interesse dello sport di base, quello della cittadinanza: non agonistico. Pensare che Roma Capitale debba pagare anche le iscrizioni al campionato mi sembra un po' una forzatura. Altra cosa è cercare di fare un tavolo per trovare un gruppo di imprenditori come richiesto dal presidente Toti e in proporzione per quanto riguarda Mezzaroma. Oppure dire ad Acea di intervenire quando sarà ora (a settembre). Ma nel complesso non mi sembra che a Roma lo sport vada male... anzi». E c'è di mezzo una crisi economica che inevitabilmente ha intaccato anche le risorse di chi nel passato aveva investito nello sport agonistico. «Ovvio, anche Roma soffre delle congetture: Treviso perde Benetton, Roma recede di una serie. Ovviamente dispiace, ma non è colpa delle istituzioni. Noi, tanto per rispondere ai due imprenditori, non abbiamo abbandonato nessuno. Ma se mettessimo subito i soldi per le iscrizioni, faremmo un danno alla cittadinanza perché la nostra mission principale è quella dello sport di massa, lo sport per tutti, nei centri anziani, le palestre scolastiche. Poi, ovviamente viene il resto, lo sport agonistico lo cura il Coni». «Il basket è nel mio cuore, lo amo. Mi auguro che Toti - ha detto ieri il numero uno del Coni Petrucci - trovi le persone che possano affiancarlo in questa sua iniziativa, che possa proseguire con la squadra di basket della Capitale» Soluzioni, parziali, in vista. «Portiamo in un tavolo - continua Cochi - anche Provincia, Regione e se tutti fanno qualcosa sicuramente, si può trovare una soluzione.Quando? Intanto Acea a settembre dovrebbe intervenire».C'è poi il nodo impianti. «Restituisco il Palazzetto dello Sport, abbiamo fatto in modo che Toti e Mezzaroma fossero un consorzio, facciamo dei lavori per un milione di euro e 3500 posti disponibili. Con lo stesso Mezzaroma facciamo dei mondiali di volley che vanno bene, portiamo il mini-volley ai Fori, la finale maschile, quella femminile: unico intoppo è stato l'ultimatum delle 48 ore. "O ricevo dei soldi o retrocedo di serie": così è difficile anche se comprensibile. Gli sforzi l'amministrazione comunale li ha fatti, ora i presidenti facciano i presidenti: non possiamo risolvere in todo i problemi, ma siamo pronti a collaborare, come sempre».

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