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Dubbio imperiale

Adriano

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Tutto falso! Adriano non solo è tornato dal Brasile, seppur con cinque giorni di ritardo, ma ha anche smentito tutte le dichiarazioni attribuitegli da un sito brasiliano sulla volontà di tornare a Rio a giugno per giocare in coppia con Ronaldinho al Flamengo. I dubbi restano, il condizionale è d'obbligo quando si parla di Adriano tema sul quale in molti hanno mostrato, anche dentro le mura di Trigoria, di non capire granchè. Sta di fatto che ieri poco prima di pranzo l'imperatore è sbarcato a Fiumicino (con un ora di ritardo rispetto al previsto per problemi nello scalo a Lisbona). Il suo agente Calenda lo è andato a prelevare sotto bordo per dribblare i cronisti in attesa al gate e lo ha portato direttamente a Trigoria dove si è immediatamente aggregato al gruppo che aveva iniziato da dieci minuti l'allenamento. Subito dopo, l'attesa riunione con la dirigenza giallorossa (Montali, Conti e Pradè) con la quale il giocatore si è giustificato spiegando i motivi del ritardo e quindi scusato. Per la società ufficialmente il «caso è chiuso», il giocatore rimedierà solo una multa e ha chiesto di poter giocare già contro il Catania il giorno della Befana: improbabile, comunque è una decisione che spetta a Ranieri. Quindi il chiarimento pubblico e la «sua» versione dei fatti direttamente dai microfoni amici di Roma Channel e Sky che ormai a Trigoria gioca in casa. E parte la smentita. «Ho un contratto con la Roma fino al 2013, ho promesso di restare fino in fondo: se volevo restare in Brasile come hanno detto, non sarei tornato ma avrei mandato il mio agente. In realtà ho avuto un po' di problemi con il passaporto, poi mio zio è stato male in ospedale l'ultimo dell'anno. Adesso sono tornato e magari dovrò chiedere scusa alla squadra e al mister, perché ho avuto questi problemi. Io sono felice qui nella Roma ed è per questo che sono tornato. Sono molto grato alla società che è stata disponibile con me. Non mi toccano queste cose, io sono una persona forte grazie alla mia famiglia». Spiega anche la natura dei suoi problemi legati al passaporto e al fatto che negli ultimi anni non ha mai votato in Brasile. «Non ho votato e quindi non potevo prendere subito il passaporto, dovevo pagare e mi hanno bloccato la partenza per prendere il passaporto e per quello sono anche arrivato in ritardo. Sono felice di essere tornato, mi anno accolto molto bene, anche la squadra quando mi ha visto era felice e per me è quello l'importante in questo momento. Ronaldinho? Mai incontrato in Brasile: sapevo che voleva tornare a casa». Quindi rilancia le sue ambizioni come quelle della Roma. «Mi aspetto una grande stagione anche per me, se ho la continuità di giocare un paio di partita posso fare bene con la squadra. Siamo a sette punti dal Milan, c'è il derby di Coppa Italia e la Champions League. La Roma può arrivare in cima, basta fare un bel lavoro, delle belle partite. Scudetto? Si è possibile». Chi lo ha incontrato a Trigoria non lo ha trovato ingrassato: anzi. Si sente bene e sembra aver voglia di ricominciare una volta ancora. «Sto bene, mi sono comportato bene in Brasile. Adesso spero di giocare». Finita? Ufficialmente sembra di si, ma trattandosi di Adriano i condizionali restano d'obbligo. Tutta la storia è a dir poco insolita visto che fino a qualche giorno fa nessuno sapeva che fine avesse fatto o su quale aereo sarebbe montato per tornare e se mai lo avrebbe fatto. Ma c'è anche un altro scenario, quello che vorrebbe la banca sul piede di guerra e tra le ultime mosse dell'attuale gestione avrebbe chiesto la rescissione del contratto del brasiliano. La querelle Adriano è tutt'altro che finita e se Okaka è tenuto in stand-by (il Bari preme per averlo subito) un motivo pure ci sarà... O no!?

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