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Imboccata la strada sbagliata al bivio di Palermo, la Roma si sente smarrita

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Passaredalla prospettiva del podio alla triste realtà del settimo posto la rimette di fronte ai tormenti di inizio stagione. La serie di sette risultati utili consecutivi si è interrotta in modo brusco e inaspettato e adesso è come se Ranieri dovesse ricominciare da capo. Il lavoro è tanto e spinoso. A partire dalla gestione tattica di una rosa forte, numerosa ma paradossalmente incompleta. La gara di Palermo ha confermato tre problemi: 1) nel rombo Pizarro e De Rossi faticano a convivere; 2) l'assetto a tre punte mette in difficoltà la difesa; 3) Totti e Borriello non sono ancora una coppia affiatata. Quest'ultimo aspetto è emerso in modo plateale al Barbera: i due non riescono a trovare i movimenti giusti per sfruttare le rispettive caratteristiche, così finiscono per innervosirsi e il peso dell'attacco diminuisce. L'immagine di Totti che discute con Borriello su una punizione da tirare al limite dell'area (secondo il capitano avrebbe dovuto calciarla Riise) è lo specchio di una tensione che troppo spesso si impadronisce della Roma. Più di un compagno soffre la personalità di Borriello, uno che non risparmia mai le parole in campo e fuori, e se il suo contributo in fatto di gol è indiscutibile lo stesso non può dirsi sull'inserimento dell'ultimo arrivato nello spogliatoio e in città (vive ancora in albergo...). Niente di irrisolvibile, per carità, ma è bene che Ranieri prenda di petto la questione già oggi, quando la squadra si ritroverà a Trigoria e si sentirà dire dal tecnico tutto quello che non gli è piaciuto nella gara di Palermo. Manovra lenta, troppi passaggi in orizzontale e un'inaccettabile resa nel secondo tempo. L'allenatore è preoccupato dalle condizioni di Pizarro e Riise e dai problemi difensivi che riemergono ogni volta che manca Burdisso: l'intesa tra Mexes e Juan è un altro vecchio problema irrisolto. Ma più di tutti, l'aspetto psicologico è il tasto sul quale Ranieri vuole continuare a battere. Non si spiega altrimenti l'altalena continua di una squadra capace di rimontare due gol al Bayern in un tempo e spegnersi quattro giorni dopo. La differenza di rendimento tra Olimpico e trasferte pesa sulla classifica giallorossa: appena 2 su 22 totali i punti conquistati fuori dalla Capitale dove la Roma ha incassato 13 gol contro i 5 subìti nello stadio amico. Numeri media da squadra che lotta per non retrocedere. E invece a Trigoria restano tutti convinti che in un campionato così modesto la Roma debba mantenere legittime ambizioni da titolo. Anche i dirigenti oggi torneranno a farsi sentire. Le prossime due partite con Chievo e Cluj si giocano in trasferta: una doppia occasione per infrangere finalmente il tabù in campionato e garantirsi gli ottavi di Champions League. Il bonus di passi falsi è già esaurito da un pezzo.

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