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Lazio, è qui la festa

Lazio-Reggina

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Lazio festeggiata, Reggina retrocessa: dall'Olimpico arriva il secondo verdetto del campionato dopo lo scudetto all'Inter. Finisce uno a zero, con la solita magia di Mauro Zarate - tredicesimo gol in campionato - che archivia una sfida senza storia. I calabresi retrocedono dopo un campionato modesto, i biancocelesti, dopo la sconfitta rimediata a Palermo, tornano al successo. Ma Lazio-Reggina è anche e soprattutto un'apppendice per la festa dopo la conquista della quinta Coppa Italia della storia. Una passerella davanti al popolo biancoceleste, penalizzato dall'infausto anticipo che impedisce a molti tifosi di partecipare all'ultima stagionale in casa. Celebrazione davanti a pochi intimi, sugli spalti neppure gli abbonati per una partita che, di per sè, valeva soltanto per la formazione ospite. E allora che festa sia, con la squadra che riceve l'applauso - meritato - nell'intervallo della partita e con un Delio Rossi imbronciato per il fuori programma durante la gara. Professionale fino in fondo, il tecnico, che lascia i quattro giocatori della Primavera in panchina per rispettare fino in fondo i valori dello sport: per la Lazio è partita vera. Al 3' Brienza prova a spaventare Carrizo con sinistro senza troppe pretese. La Lazio replica tre minuti dopo: Pandev lancia sul filo del fuorigioco Lichtsteiner che al volo mette dentro. Bandierina alzata: fuorigioco discutibile. I biancocelesti giocano in punta di piedi, la Reggina, da cui ci si aspetterebbe maggior furore agonistico, si adegua. Carmona al 23' prova la conclusione a girare trovando la reattiva risposta del numero uno laziale. Sul rovesciamento di fronte, la Lazio trova il gol. Dabo recupera un pallone prezioso a centrocampo e lancia di prima intenzione Zarate: l'argentino anticipa Costa, controlla e con un esterno destro in diagonale mette la palla sul palo più lontano. E' il momento degli argentini: dalla parte opposta Carrizo si esibisce nella «gambeta» dribblando Brienza, il pubblico apprezza. Il portiere è bravo e fortunato quando, nel chiudere lo specchio della porta a Carmona, respinge con il volto da distanza ravvicinata. La Lazio va vicina al raddoppio con Pandev che calibra male un pallonetto facile facile. Nella ripresa il tema tattico della partita non cambia: Rossi inserisce Mendicino per Foggia, Orlandi fa entrare Corradi, acclamato dal popolo laziale per i suoi trascorsi in biancoceleste. La Reggina ci prova anche con Cozza che trova sulla propria strada ancora Carrizo. Le idee sono poche, neppure la forza della disperazione dà agli amaranto la spinta che servirebbe per cercare i punti della sopravvivenza. Brienza, in extremis cerca almeno di pareggiare: Carrizo si supera e blinda la porta. E' festa per tutti tranne per la Reggina che, dopo nove campionati consecutivi, retrocede in serie B.

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