Le richieste di Beatrice e Narducci: 5 anni di reclusione per Giraudo

Altermine di una requisitoria alla quale hanno dedicato ben quattro udienze, i pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci hanno chiesto ieri pene varianti da uno a cinque anni di reclusione nei confronti di tutti gli undici imputati del processo di calciopoli che hanno scelto di essere giudicati con rito abbreviato. A cominciare dall'ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo, per il quale i magistrati che hanno condotto l'inchiesta sul principale scandalo della storia del calcio italiano hanno chiesto la pena più alta, 5 anni, ritenendolo partecipe a pieno titolo di una associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Due anni di reclusione sono stati proposti per l'ex presidente dell'Aia, Lanese, per quanto riguarda gli arbitri, tre anni e 6 mesi per Pieri, due per Cassarà, Dondarini e Gabriele, un anno e quattro mesi per Messina e Rocchi. Sul fronte assistenti, c'è la richiesta di tre anni per Baglioni, uno Foschetti e Griselli. Sei di essi devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva (Giraudo, Lanese, Baglioni, Cassarà, Pieri e Gabriele), gli altri solo di singoli episodi di frode. Si tratta di tutti gli imputati che hanno optato per il giudizio abbreviato, rito alternativo che consente la riduzione di un terzo della pena. Per gli altri 24 imputati coinvolti nella vicenda di calciopoli, tra cui l'ex dg della Juve Luciano Moggi, il dibattimento - che si annuncia assai più lungo e complesso - riprenderà venerdì prossimo. Beatrice e Narducci nella loro requisitoria hanno ricostruito il sistema illecito che avrebbe governato il calcio italiano, condizionando l'esito dei campionati, emerso soprattutto dalle intercettazioni telefoniche. «L'arbitro Rocchi di Firenze continuerà ad arbitrare nonostante la richiesta dei pm Beatrice e Narducci» ha dichiarato il presidente dell'Aia Marcello Nicchi - è una vicenda che conoscono tutti, spero che si chiuda al più presto».