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Ballando con le stelle, il caso di Enrico Montesano infiamma ancora la Rai: gli sviluppi

Alice Antico
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È terminata l’avventura di Enrico Montesano come concorrente a “Ballando con le stelle”. La Rai ha deciso di escludere l’attore romano, 77 anni, in seguito alla diffusione di due foto – pubblicate su Twitter da Salvaggia Lucarelli – in cui sfoggiava una t-shirt con il logo e il motto della “X Mas” ("Memento audere semper"), la formazione militare fascista che ha combattuto accanto ai nazisti contro i partigiani, durante le prove della sesta puntata dello show di Rai 1. Così, è subito arrivato il comunicato Rai: "Montesano squalificato”: la squalifica di Enrico Montesano è  stata annunciata nel tardo pomeriggio del 13 novembre, tramite una nota ufficiale nella quale i vertici della tv di Stato hanno definito "inaccettabile" il comportamento dell’attore e chiesto scusa a tutti i telespettatori. "Quanto accaduto ieri sera a ‘Ballando con le stelle’, in onda su Rai1 – si legge nel comunicato – è inaccettabile. Resta inammissibile che un concorrente di un programma televisivo del servizio pubblico indossi una maglietta con un motto e un simbolo che rievocano una delle pagine più buie della nostra storia. Chiediamo scusa a tutti i telespettatori e, in particolare, a coloro che hanno pagato e sofferto in prima persona a causa del nazifascismo a cui proprio quella simbologia fa riferimento. È decisione, dunque, della Rai interrompere la partecipazione di Enrico Montesano alla trasmissione del sabato sera ‘Ballando con le stelle’”. 

 

 

In realtà, però, pochi istanti prima del comunicato ufficiale che ha sancito la sua squalifica come concorrente del ‘dance show’, Montesano aveva preso la parola su Facebook provando a spegnere le polemiche esplose sui social a causa della denuncia di Selvaggia Lucarelli. "Sono profondamente dispiaciuto e amareggiato per quanto accaduto durante le prove del programma – aveva scritto – Sono un collezionista di maglie ho quella di Mao, dell’Urss, ma non per questo ne condivido il pensiero. Non c’era in me nessuna intenzione di promuovere messaggi politici o apologia di fascismo da cui sono profondamente distante. Sono sempre stato un uomo libero e democratico. Credo nei valori della Costituzione e mi scuso profondamente con chi si è sentito offeso e turbato. È stata un’ingenuità. Io col nazifascismo e tutti i totalitarismi non c’entro nulla e li disprezzo profondamente. Chiedo ancora scusa". Scuse doverose, quelle di Montesano…ma inutili. Voluto o meno, il gesto d’indossare una maglietta inneggiante a un simbolo del ventennio, era evidentemente troppo grave per restare impunito. 

 

 

Tanti i volti noti che si sono espressi riguardo la vicenda, tra i quali spicca in prima linea Vittorio Sgarbi: la decisione della Rai, secondo il sottosegretario alla Cultura, è assolutamente “ingiusta e infondata”. “Penso che la Rai dovrà risarcire Montesano”, ha spiegato Sgarbi - “Non si può espellere un concorrente di un programma televisivo perché indossa una maglia con una marca di un motoscafo con scritta una massima di D’Annunzio del 1918 che quindi ha una radice pre fascista, mi sembra inverosimile”. E poi ha concluso: “Non penso che nel contratto di Montesano ci sia scritto ‘Non puoi indossare la maglia che ti pare’ […] Di fronte alla prova che poteva essere tagliata e che invece è stata mandata in onda, il problema diventa meramente giuridico. Non si può punire una maglietta!”.

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