Regione Lazio, la Corte dei Conti demolisce il dossier Sanità di Zingaretti
La Regione Lazio è stata promossa, ma con riserve, nel giudizio di parifica sul rendiconto generale emesso ieri dalla Corte dei Conti. Il giudizio è stato pronunciato dal presidente della sezione regionale di controllo, Roberto Benedetti. Nel corso della requisitoria del procuratore regionale, Pio Silvestri, è emerso che «il progetto di rendiconto 2021 espone un risultato di amministrazione contabile di 1.627.315.841 euro, in miglioramento rispetto al corrispondente saldo della precedente gestione, pari ad euro 1.014.399.629 di euro». Però, «nell'ultimo quinquennio, lo stock di debito finanziario residuo è aumentato di circa 868 milioni di euro, passando da 21,928 miliardi di euro nel 2017 ai menzionati 22,796 miliardi di euro a fine 2021 in violazione del principio della tendenziale riduzione del debito».
SANITÀ DA RIPENSARE - Dopo un commissariamento di 12 anni «i risultati ottenuti sono lusinghieri anche se rimane un tratto di strada da compiere per garantire servizi efficienti e costi sostenibili - ha aggiunto il procuratore Silvestri - Appare necessario alzare ancora il livello di efficienza della macchina amministrativa regionale e di quella delle aziende sanitarie chiamate a un ripensamento dell'intero sistema sanitario». Si auspica «un nuovo cambio di passo per recuperare il gap di diagnosi e cure ritardate a causa della pandemia e per l'ulteriore riduzione dei tempi di attesa per le visite specialistiche rafforzando la sanità di prossimità territoriale».
Dopo 50 giorni Zinga lascia la Regione. Il Pd fa all-in su D'Amato
TROPPI CONTENZIOSI - Anche perché «la sanità resta la materia più presente nelle controversie, in particolare quelle relativi alla remuneratività di prestazioni e servizi forniti da strutture private accreditate». Tant'è che «ancora una volta questa Procura segnala la necessità di ridurre l'esternalizzazione dei patrocini», chiedendo di avvalersi del «ricorso al patrocinio gratuito dell'Avvocatura erariale».
PERDITE ECCESSIVE - Le perdite delle Aziende Ospedaliere sono una delle poste che lo stesso tavolo ministeriale ha indicato come problematiche e chiesto di ripianare. La Regione illustra che per gli ospedali i costi eccedono i ricavi (con punte del 143% per il San Camillo-Forlanini)». Il disavanzo registrato nei bilanci delle 7 aziende ammonta, infatti, a 468 milioni e 755 mila euro (oltre 3 milioni in più rispetto allo scorso anno).
"Il Pd ha bisogno di facce nuove". Pisapia si sfila dalle Regionali in Lombardia
OPERAZIONI ILLEGITTIME - La Corte bacchetta la «illegittima operazione» della Regione, con «erogazioni effettuate alla fine dell'esercizio, ma prima della chiusura, che consentono alla Asl di mostrare un risultato in pareggio» nei bilanci. E per la pronuncia d'accertamento l'udienza è stata fissata per il 14 dicembre.
PENDOLARI DELLA SALUTE - «La Regione registra ancora mobilità passiva, sia interregionale sia internazionale, molto più alta della mobilità attiva. Perciò, nel complesso, le uscite per mobilità superano le entrate, incidendo negativamente sul totale della spesa sanitaria regionale». Le spese per le cure rese ai residenti nelle strutture fuori dai confini laziali sono di 523 milioni, mentre le entrate relative ai pazienti delle altre Regioni curati nel Lazio sono di 303 milioni. Con una differenza negativa pari a -220 milioni.
"Decisone bizzarra". Meloni contro i medici che hanno fatto sbarcare i migranti