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Elezioni regionali in Lombardia, Pisapia si sfila: il Pd ha bisogno di facce nuove

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Il destino del Pd in Lombardia è appeso a un filo. Nei giorni scorsi si è parlato dell'ipotesi di un coinvolgimento di Giuliano Pisapia nella corsa al Pirellone. Ma il diretto interessato glissa con decisione. Assolutamente no. E, a dirlo, è lo stesso ex sindaco di Milano in un’intervista al Corriere della Sera: «Nel mio impegno politico ho sempre pensato che non ci siano "salvatori della patria", ma che i risultati migliori siano il frutto del lavoro unitario di una comunità. È stato così quando abbiamo vinto a Milano nel 2011. È di questo che ha disperatamente bisogno il centrosinistra nazionale e lombardo: ricostruire una comunità che sceglie democraticamente i propri candidati. Non bisogna avere paura delle primarie, le vittorie più belle le abbiamo ottenute dopo di esse».

 

 

 

 

Per Pisapia, l’apertura di alcuni fronti dem all’idea Moratti - Terzo Polo è tutto fuorché incoraggiante: «È un cinismo che non condivido. Credo che la coerenza, la capacità di ascolto, il mettersi a disposizione della propria comunità siano dei valori fondamentali. Se il centrosinistra appoggiasse Moratti con un’operazione trasformista e poi perdesse, il risultato sarebbe di imbarcarsi nella più grande operazione suicida della sua storia. Perché si sa che tra la copia e l’originale si sceglie sempre l’originale. E che vittoria sarebbe? La vittoria di un programma su scuola, trasporti e sanità opposto a tutte le convinzioni della nostra comunità». Insomma, per Pisapia il Pd e tutte le forze progressiste e civiche devono tornare a essere una grande realtà riformista come in passato. «Ma è necessario aprirsi, far entrare aria fresca, dare spazio a facce nuove».

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