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Mancano medici e infermieri, ospedali del Lazio in ginocchio

Antonio Sbraga
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Ora lo certifica anche il Ministero della Salute: il servizio sanitario regionale nel Lazio ha gli organici tra i più bucati d’Italia. All’appello mancano oltre un migliaio di medici e ben 7mila infermieri. «Attualmente il personale sanitario italiano rapportato alla popolazione è caratterizzato da un numero complessivo di medici congruo e da un numero di infermieri insufficiente. Nell’ambito del personale medico risultano carenti alcune specializzazioni - ha scritto l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) nel suo nuovo Report - Tale fenomeno, sebbene riguardi tutto il personale sanitario, appare naturalmente più minaccioso per i profili professionali già carenti. Le due categorie più a rischio appaiono essere i medici di medicina generale gli infermieri».

Il Lazio dispone di meno infermieri rispetto a 4 Regioni più piccole: solo 20.797 a fronte dei 27.631 dell’Emilia Romagna, dei 25.715 in Veneto, dei 22.720 in Toscana e dei 22.408 in Piemonte. Perché il Lazio «soffre attualmente la carenza di circa 7.000 infermieri, nelle stime dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma», come ha sottolineato nei mesi scorsi il presidente, Maurizio Zega. Negli ultimi 8 anni la Regione ha perduto 1.485 infermieri secondo la stima di Salutequità che avverte: «il Lazio è la seconda Regione con la quota più elevata di straordinari: 1.736 euro mensili». Non solo: il Lazio è anche una delle 5 «Regioni che hanno il maggior numero di infermieri al di sopra dei 58 anni sono: Lombardia, Sicilia, Lazio, Campania e Emilia Romagna», sottolinea il sindacato Nursing Up. Ed ora non ha più neanche le graduatorie aperte «sufficienti a colmare il fabbisogno», come ha scritto l’Ifo-Regina Elena, che ha ritenuto «necessario procedere all’espletamento di una gara autonoma per l’affidamento del servizio infermieristico» all’esterno. Mentre all’Ares 118 «lo svolgimento del concorso da infermiere al momento è ancora fermo ad una delibera», denuncia Alessandro Saulini, segretario NurSind Ares 118.

 

 

 

Ma non scarseggiano soltanto le divise, nelle corsie c’è anche carenza di camici bianchi. Nel Lazio il Report dell’Agenas ha contato soltanto 8.055 medici mentre la Campania, che ha pressoché lo stesso numero di residenti, ne ha 9.157 (e la più piccola Emilia Romagna 9.098). Solo nei 50 Pronto Soccorso del Lazio, infatti, «il deficit attuale è di ben oltre 400 medici, pari a circa il 40% del fabbisogno a regime», come ha denunciato la Simeu Lazio in un esposto inviato a Procura, Prefettura e Questura di Roma. Mentre fra gli «anestesisti, che nel Lazio sono 1.400, attualmente ne mancano 500», ha quantificato l’Aaroi-Eimac. Ma ci sono anche carenze di chirurghi, pediatri e medici di famiglia: su questi ultimi la stessa Regione ha scritto che servirebbero «492 medici, occorrenti per il rispetto del rapporto ottimale». 
 

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