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Spiagge e lungomare invasi da rifiuti e accampamenti. I danni del Capodanno: si trova di tutto

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Massimiliano Gobbi
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Spiagge invase di rifiuti, detriti e accampamenti abusivi. Da Ostia a Tor San Lorenzo, passando per Torvaianica, è un vero e proprio disastro ambientale. Dopo i festeggiamenti di Capodanno, molti tratti sono rimasti abbandonati a sé stessi con cumuli di immondizia che con il passare delle ore, e delle mareggiate, si trasformano in gigantesche «piramidi di rifiuti» vista mare. Scene di estremo degrado che possiamo «ammirare» sia sul lungomare Duca degli Abruzzi di Ostia, dove nelle ultime settimane è sorto un mini accampamento abusivo, ora abbandonato, con rifiuti ancora lì ad «inquinare» la spiaggia. Passeggiando lungo l'arenile si intravedono valigie, sedie, tavolini, coperte, vestiti e diverse buste di plastica. Una vera e propria «dimora di rifiuti» che da giorni marcisce in riva al mare.

 

 

Stessi problemi anche in direzione lungomare Paolo Toscanelli, all'altezza dell'ex Faber Beach, dove sono nati tanti altri accampamenti. Situazione rifiuti drammatica, invece, tra Torvaianica e Ardea, dove sembra scoppiata una guerra. Nonostante il bel tempo di questi ultimi giorni, si assiste ad una vera e propria invasione di rifiuti che provengono in special modo dai tanti canali, che di fatto hanno trascinando in mare buona parte dei materiali abbandonati illegalmente sulle sponde. La spiaggia qui è diventata un gigantesco «supermercato», dove è possibile trovare di tutto: pneumatici, bottiglie, cassette della frutta, mobili, bombole del gas e elettrodomestici di ogni tipo.

 

 

A tutto questo degrado, poi si aggiunge l'inciviltà di molti cittadini che hanno lasciato in spiaggia, dopo i festeggiamenti per il nuovo anno, intere batterie di fuochi di artificio, oltre che tanta plastica. «Lo scenario è vergognoso - commentano gli ambientalisti di Ecoitaliasolidale - la costa è invasa da rifiuti abbandonati illegalmente sulle rive. Non sono solo le mareggiate ed i canali a portare i rifiuti, ma anche l'inciviltà di tanti cittadini. Necessaria una programmazione urgente per contrastare il fenomeno».

 

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