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Mascherina obbligatoria all'aperto: si parte dal Tridente. Transenne e varchi, il piano del prefetto

Pier Paolo Filippi
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Strade transennate, chiusure "a soffietto", percorsi pedonali alternativi e fermo delle stazioni metro in caso di necessità. Anche per queste festività di Natale, sarà il cosiddetto "modello Roma", quello messo in campo lo scorso anno, a regolare l’afflusso al Centro storico per limitare al massimo gli affollamenti e quindi i contagi da Coronavirus.

 

Il dispositivo che sta mettendo a punto il prefetto Matteo Piantedosi, che ieri ha partecipato all’incontro del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese con i prefetti dei capoluoghi italiani, riguarderà specificamente via del Corso e il Tridente. Il sistema di controlli prevede una serie di presidi mobili, le transenne, che saranno spostate di volta in volta a seconda della necessità per chiudere le strade in caso di eccessiva presenza di persone e garantire così il distanziamento anche attraverso l’indicazione di percorsi alternativi.

 

Lo stesso dispositivo prevede la possibilità di chiudere le stazioni della Metro A Spagna e Flaminio, quelle dove si concentra il maggior numero di persone che raggiugono il centro con i mezzi pubblici. Al dispositivo lavoreranno le forze di polizia, la Polizia locale di Roma e la protezione civile.

Alle disposizioni decise ieri si aggiungerà domani l’ordinanza del sindaco Roberto Gualtieri per l’uso obbligatorio delle mascherine all’aperto nei luoghi di maggiore affollamento, un provvedimento che ricalcherà le indicazioni della prefettura. Oltre all’area del Tridente si stanno valutando altre zone anche in base all’andamento del contagio che Gualtieri sta monitorando in prima persona.

 

Sempre ieri, nel pomeriggio, in prefettura si è tenuto un incontro con le aziende di trasporto per definire le modalità dei controlli del green pass sui mezzi pubblici a partire dal 6 dicembre, quando l’uso del certificato verde diventerà obbligatorio anche su bus e metro urbani. Le verifiche saranno effettuate a campione, sia alle fermate sia a bordo dei bus. I controlli, a seconda delle competenze, saranno effettuati sia dalle forze di polizia, sia dagli operatori della mobilità. Su questo punto, se Cotral ha già messo a disposizione dei controllori le app per il controllo del green pass, è ancora da definire quale sarà l’impegno del personale Atac.

 

Dall’azienda di trasporto capitolina si sottolinea come i controllori non siano in possesso della necessaria qualifica di operatore di polizia giudiziaria necessaria per verificare, oltre al possesso del biglietto, anche la regolarità del green pass e si è in attesa di disposizioni più precise da parte della prefettura. L’ipotesi, anche per scongiurare rischi di aggressioni al momento dei controlli, è che ai circa 250 verificatori possano affiancarsi membri delle forze dell’ordine. L’attenzione si concentrerà sugli orari di punta specie sui nodi più sensibili come Termini, Tiburtina, Anagnina, Flaminio, Ponte Mammolo e i grandi capolinea. Atac, da parte sua, ha assicurato che metterà a disposizione guardie giurate e ispettori di sicurezza.

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