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L'indagine si allarga: Gaia e Camilla "hanno attraversato regolarmente, avevano il semaforo verde"

Tragedia Corso Francia

La ricostruzione del legale di una delle due ragazze apre nuovi scenari nell'inchiesta

Andrea Ossino
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Il semaforo che regola l'attraversamento pedonale del tratto di Corso Francia dove sono morte Camilla Romagnoli e Gaia Von Freymann non prevede "il giallo". È l'avvocato Cesare Piraino, legale che rappresenta la famiglia Romagnoli, a scrivere alla Procura per sollecitare accertamenti sul semaforo nei pressi del quale, lo scorso 21 dicembre, le due sedicenni sono state travolte e uccise dall'auto guidata da Pietro Genovese, il figlio ventenne del regista Paolo, adesso agli arresti domiciliari con l'accusa di duplice omicidio stradale. "Il semaforo teatro del drammatico incidente - si legge nel documento - ha una peculiarità obiettiva... non prevede il giallo per i pedoni... ma prevede che al verde per i pedoni, che dura 26 secondi e mezzo circa, segua soltanto un 'verde lampeggiante' che dura 3 secondi e 40 circa, a cui segue repentinamente e immediatamente il rosso, sempre per i pedoni , e contestualmente , dopo circa un secondo , sopraggiunge il verde, cioè il via libera per le automobili". Secondo il penalista "la circostanza appare determinate sotto il profilo probatorio". Il documento è chiaro: "Se è vero il fatto di cui si legge - continua - che il giovane Genovese sia sopraggiunto su quelle strisce pedonali con il verde, e la macchina affianco, nel frattempo, si sia fermata per far passare le ragazze, è certo che le stesse abbiano iniziato l'attraversamento pedonale con il verde è che si siano imbattute, subito dopo, nel 'verde lampeggiante', e quindi dopo appena tre secondi e mezzo nel rosso, senza poter fare, loro sì, null'altro che subire la morte", scrive l'avvocato. Le indagini dunque dovranno approfondire anche la regolarità dei semafori.

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