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Negli uffici occupati o in fabbrica, sui tetti o incatenati al municipio per protesta: è il Natale di precari, cassaintegrati e lavoratori delle aziende in crisi.

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Nienteregali ma solo la speranza di trovare una soluzione, salvare il posto di lavoro, avere ancora un stipendio nel 2010. Così, è Natale tra scrivanie e computer per i dipendenti dell'Eutelia, che occupano da giorni sia gli uffici lombardi che quelli romani della società. Dopo 32 giorni, restano ancora sul tetto delle loro sedi, nonostante il freddo e la pioggia, i ricercatori precari dell'Ispra. In 500 rischiano di perdere il posto per il mancato rinnovo del contratto a fine anno. E la situazione non è migliorata a Natale: anzi, i commissari che gestiscono l'istituto hanno deciso di chiudere i cancelli, nonostante le aperture al dialogo per risolvere la querelle da parte del ministro Stefania Prestigicaomo. Cibo e bevande sono state però assicurate dai residenti del quartiere Casalotti, che hanno costituito un comitato permanente di solidarietà ai ricercatori, e da una staffetta di parlamentari Pd. Ai dipendenti è venuto poi in soccorso anche il web: gli occupanti, anche per sentirsi meno soli, si sono collegati online con i «colleghi» dell'ex Eutelia e di altre aziende in crisi.

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