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Zingaretti pigliatutto: dopo il M5S intesa col Misto

Arriva la sospensione di Palozzi. Al suo posto entra la Angelilli. Cangemi verso la vicepresidenza dell'Aula

Daniele Di Mario
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Adriano Palozzi lascia il Consiglio regionale del Lazio. L'esponente di Forza Italia, ai domiciliari per l'inchiesta Parnasi, cederà il posto a Roberta Angelilli, prima dei non eletti nelle liste del partito azzurro. La sospensione di Palozzi da consigliere regionale, con decreto del Consiglio dei Ministri notificato dalla Prefettura di Roma, si ripercuoterà anche sul suo ruolo di vicepresidente della Pisana. In pole position per sostituire Palozzi c'è Pino Cangemi, eletto in FI e ora al gruppo misto. Tre anni assessore nella giunta Polverini e alla sua seconda legislatura regionale, Cangemi dovrebbe essere letto dall'Aula della Pisana nella seduta del prossimo 7 agosto, l'ultima prima della pausa estiva. Un'operazione destinata a cambiare gli assetti politici del Consiglio, dal momento che tutto il gruppo misto ha aderito al Patto d'Aula proposto dalla maggioranza a tutti i capigruppo. In quest'ottica, con Cangemi vicepresidente, il capogruppo del misto, l'ex leghista Enrico Cavallari, andrà a ricoprire il ruolo di presidente del Comitato per il monitoraggio dell'attuazione delle leggi. Martedì l'Aula della Pisana ratificherà la surroga di Palozzi con la Angelilli e subito dopo si procederà all'elezione del nuovo vicepresidente. Un risiko cominciato lo scorso 18 luglio, quando il capogruppo del Pd Mauro Buschini, a nome del centrosinistra, ha proposto tutti i capigruppo di opposizione un «Patto d'Aula» per varare le riforme che servono al Lazio e che da solo il centrosinistra (che non ha la maggioranza in Consiglio) non avrebbe la forza di approvare. Dopo aver aperto il dialogo con il M5S, il Pd prova ad allargare il campo. «Ho inoltrato ai capigruppo, a nome di tutta l'Alleanza del Fare, la proposta per proseguire l'importante lavoro che ha caratterizzato l'avvio della legislatura definendo alcuni grandi temi da affrontare già nei prossimi giorni», spiega Buschini, che elenca i dieci punti del «Patto»: «Rilancio delle imprese, sostegno in tema di sicurezza alle amministrazioni locali, miglioramento dei servizi sanitari, sostegno alle famiglie e genitorialità, gestione delle acque e tutela del territorio, sostenibilità, investimenti, centralità dei borghi e delle aree interne, istituzione anagrafe o catasto impianti sportivi, miglioramento dei servizi pubblici». «La mia richiesta - spiega il capogruppo Dem - è quella di analizzare la proposta, integrarla ed eventualmente sottoscriverla. È giunto il momento di procedere su punti che riteniamo di maggiore rilevanza e sulla definizione dei relativi tempi di realizzazione. Sono convinto che grazie alla capacità di trovare una sintesi, potremo proseguire la grande opera finalizzata alla crescita e allo sviluppo del Lazio con l'obiettivo comune di continuare ad essere dalla parte dei cittadini». Il «Patto d'Aula» viene sottoscritto dal capogruppo del Misto Cavallari, che, insieme col collega Cangemi, precisa: «Non ci sono nuove maggioranze, siamo disponibili a condividere un patto su temi di concreti, di interesse pubblico, per il bene della collettività. Sono finiti i tempi delle alchimie politiche: i cittadini ci chiamano alla prova dei fatti ed è necessario, nonché doveroso, dare risposte. Quindi, nessuna nuova maggioranza, ma un modo per non tenere ingessata la Regione. Non dimentichiamo, che in Consiglio regionale quasi tutte le forze politiche di opposizione ricoprono incarichi di governo, presiedendo commissioni consiliari, dunque nessuno deve e può più sottrarsi alle responsabilità». «Noi del Gruppo Misto - aggiungono Cavallari e Cangemi - puntiamo alla concretezza: rilancio delle imprese, sicurezza e contrasto alla criminalità, sanità più umana e a portata di cittadino, sostegno alle famiglie, tutela dell'agricoltura e del territorio, green economy, un ciclo dei rifiuti virtuoso, efficienza delle infrastrutture e dei servizi pubblici, valorizzazione della cultura e delle tradizioni dei nostri comuni. Su questi temi, se arriveranno proposte concrete, volte a dare stabilità, servizi ed efficienza, avranno il sostegno del Gruppo Misto. Nel solo interesse dei cittadini». La ratifica dell'accordo tra i consiglieri del gruppo misto e il centrosinistra viene certificata e benedetta da Marta Bonafoni, capogruppo della lista civica Zingaretti ed espressione di Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione che tanto s'è prodigato per portare a casa l'intesa. «Apprezziamo quanto dichiarato da Cavallari - dice la Bonafoni - Vogliamo ribadire la necessità di un metodo che fino a oggi ha dato buoni risultati nel dibattito con le opposizioni e che ha portato a varare provvedimenti importanti per il bene della nostra Regione e della vita dei suoi cittadini. Bene quindi l'adesione al Patto del gruppo misto, che tiene al centro il protagonismo degli eletti accanto alla qualità dell'attività legislativa». «Il Pd del Lazio - commenta il segretario regionale Dem Fabio Melilli - condivide e sostiene l'iniziativa del capogruppo Buschini che valorizza il confronto con tutte le forze politiche regionali sui contenuti. L'Alleanza del fare guidata da Zingaretti conferma un metodo di lavoro e di condivisione a tutto vantaggio dei cittadini. Il Pd auspica che le forze politiche raccolgano l'invito e inaugurino una positiva stagione di scelte che potranno maturare con la partecipazione di tutti». A uscire malconcio è il centrodestra, soprattutto Forza Italia guidata dal capogruppo Antonello Aurigemma. Stefano Parisi, portavoce della coalizione, respinge al mittente l'offerta di Buschini, bollandola come un'operazione trasformista. «Prendiamo atto del nuovo appello del capogruppo del Pd - dice Parisi - Ribadiamo la nostra costruttiva disponibilità a lavorare sui grandi temi e sulle riforme necessarie a rilanciare la Regione Lazio. Ma la nostra disponibilità è offerta a condizione che sia nel solco di una netta discontinuità su temi come sanità, rifiuti, trasporti, investimenti in infrastrutture e semplificazione amministrativa. Se invece questo appello comporta la condivisione da parte del Pd dell'agenda del MoVimento 5 Stelle, nonché il tradimento del proprio elettorato da parte di alcuni consiglieri, per mere voglie di potere, troveranno la nostra netta opposizione. La maggioranza scelga senza ambiguità la strada da seguire, altrimenti le nostre valutazioni e i nostri comportamenti saranno conseguenti». Netta la posizione della Lega espressa dai consiglieri Angelo Tripodi, Daniele Giannini e Laura Corrotti: «Nessun patto. La Lega resta all'opposizione della maggioranza variabile di Zingaretti e presenterà delle iniziative consiliari nell'interesse dei cittadini senza scendere a patti con nessuno. Preferiamo la coerenza e gli elettori valuteranno eventualmente chi sosterrà Zingaretti, che deve tornare a casa». «Non facciamo patti al buio e non siamo la stampella di nessuno - è invece la posizione espressa dalla capogruppo M5S Roberta Lombardi - Lavoriamo sui temi. Zingaretti ha avuto in sorte che due consiglieri di centrodestra sono passati nel Misto. Caso strano sono gi stessi che hanno prontamente aderito all'appello di Buschini».

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