Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Meloni prima da Trump poi subito con Vance. Il piano dell'Italia per arrivare a zero dazi

Pietro De Leo
  • a
  • a
  • a

Entriamo oggi nella settimana clou nei rapporti tra Italia e Stati Uniti. La visita della Presidente Giorgia Meloni alla Casa Bianca giovedì sarà importante sotto vari punti di vista. Il primo per rinsaldare i rapporti tra i due Paesi in un momento di particolare complessità per via dei posizionamenti di Donald Trump. Il secondo per le relazioni tra l’Europa stessa e gli Stati Uniti. Quello della Presidente del Consiglio sarà un bilaterale, e Maros Sefcovic, commissario Ue al Commercio, è già a Washington, per cui i due appuntamenti vanno tenuti su un piano distinto a livello formale, ma a livello sostanziale non potranno essere discordanti nella linea da seguire, che punta a trovare un accordo con gli Stati Uniti sul piano commerciale. Giorgia Meloni, peraltro, avrà una doppia interlocuzione americana, perché al ritorno da Washington, l’indomani, vedrà il numero due dell’amministrazione americana J.D. Vance, che sarà a Roma nei giorni precedenti Pasqua. In generale, sarà un «negoziato non semplice» dice il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, intervenuto alla scuola di formazione della Lega. «Gli interessi ognuno cerca di farli a casa propria, dobbiamo trovare una sintesi, un compromesso corretto», dice il titolare di via XX Settembre, che dal suo canto vedrà l’omologo statunitense Scott Bessent.

 

 

E però nella dinamica del momento si registra la decelerazione impressa da Trump negli ultimi giorni, con la sospensione di tre mesi del rialzo delle tariffe a cui è seguita una risposta positiva anche da parte dell’Europa sul primo blocco delle proprie contromisure. Ieri il titolare della Farnesina Antonio Tajani (che ha anche la delega al commercio estero), parlando all’Expo 2025 di Osaka ha affermato che la situazione sta «lentamente migliorando». Poi ha aggiunto: «Ci sono 90 giorni di tempo. Il viaggio della Meloni non è un viaggio per giocare una partita italiana, è un viaggio certamente per rafforzare i rapporti bilaterali, ma è un viaggio finalizzato anche a spingere il governo americano ad arrivare a dazi zero, e l'obiettivo potrebbe essere quello di creare un grande mercato euro-americano di libero scambio». La zona di libero scambio, tra Ue e Usa, infatti, è la linea che l’Italia ha portato sul tavolo comunitario sin dal vertice di Lussemburgo. E ha assicurato che «il governo ha le idee chiare sul da farsi».

 

 

C’è poi un’altra partita in corso, che può incidere sulle relazioni con gli Stati Uniti, ovvero la spesa militare al 2% del Pil. Tasto su cui Trump insiste da sempre. Tajani ha anticipato: «Siamo pronti ad arrivare al 2%, presto ci sarà l’annuncio ufficiale del presidente del Consiglio». E ancora: «Questo è un segno della volontà italiana di rafforzare il pilastro europeo della Nato», ha assicurato il ministro che si è detto «favorevole alla difesa europea come obiettivo finale da raggiungere». Questo è un tema su cui le antenne di Washington potrebbero essere particolarmente sensibili.

 

Dai blog