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Medioriente, Crosetto lancia l'allarme sui pericoli da Russia e Iran: sono preoccupato

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Guido Crosetto non sottovaluta affatto la situazione conflittuale tra Israele e Hamas dopo l’attacco dei terroristi palestinesi. Il ministro della Difesa, in un’intervista al Corriere della Sera, espone tutte le proprie preoccupazioni sul Medio Oriente: “È un attacco terroristico, quasi una dichiarazione di guerra, di fronte alla quale non poteva che esserci la solidarietà dell’Italia. Stiamo ragionando sui possibili sviluppi di questa guerra, inattesa soprattutto per l’intensità che non ha eguali negli ultimi 20 anni. Giorni fa ho detto che mi preoccupava l’Iran forse più dell’Ucraina e tutti mi hanno risposto che avevo preso troppo sole. Hamas non è storicamente vicino all’Iran, ma viviamo una fase in cui si saldano elementi e si individuano nemici comuni. La reazione israeliana sarà molto dura”.

 

 

“Israele - prosegue ancora Crosetto - ha subìto una ferita profondissima, per la modalità dell’attacco, per il numero di morti e prigionieri e per le immagini di omicidi barbari. La reazione non può che essere forte, riaprendo un fronte in cui si inseriscono tutti gli altri attori che negli ultimi due anni hanno contribuito a destabilizzare il mondo. L’Onu vede un precipizio pericoloso”. Crosetto viene anche interrogato sul rischio di un allargamento del conflitto e le sue parole non lasciano certo trasparire serenità, con un’escalation che è dietro l’angolo: “Gli elementi di instabilità nella zona sono tanti, dalla Siria al Libano e Iran e Russia possono avere interesse a destabilizzare l’area. Sono preoccupato anche per i 1.200 soldati della missione Unifil dislocati al confine tra Israele e Libano. Lo scontro con Hamas è esploso al Sud, ma il rischio di destabilizzazione riguarda anche il Nord”.

 

 

“Se la sente di rassicurare gli esponenti della comunità ebraica in Italia?” la domanda posta al fondatore di Fratelli d’Italia, che fa capire quanto sia alta la soglia di attenzione del nostro Paese: “In Italia c’è allerta perché, purtroppo, questi eventi possono comportare una scia di antisemitismo”.

 

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