Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Elly Schlein, chat bollenti: "Ci vuole cacciare?". Rivolta dei riformisti Pd

Christian Campigli 
  • a
  • a
  • a

Un lento ma inesorabile tuffo nel buio. Una virata perentoria e radicale a sinistra. Una corrente stanca di essere perennemente messa in disparte. C'è stupore e sconcerto. Ma soprattutto tanta irritazione nell'area riformista del Partito Democratico. La secca risposta di Elly Schlein alla festa del Fatto, dopo gli addii in Liguria, fa salire il livello della tensione tra i dem. E se ufficialmente nessuno vuole prendere posizioni ed attaccare frontalmente la nativa di Lugano, nelle chat interne le critiche sono feroci. “Delle due, l’una: o Schlein non ha capito che sta succedendo nel partito, nei territori oppure ci vuole buttare fuori”, ha raccontati un dirigente della minoranza all’agenzia di stampa Adnkronos. “Non si può ignorare il disagio”, ha ricordato Lorenzo Guerini.

 

La risposta della leader dem è arrivata ma, secondo la minoranza, andrebbe in direzione opposta a quella auspicata. “E' sempre un dispiacere quando qualcuno decide di andare via - ha detto Schelin - dopodiché se noi ci rendiamo conto che qualcuno che possa non sentirsi a casa in un Pd che si batte per il salario minimo, per la scuola, per l'ambiente, per i diritti, per il lavoro di qualità, allora forse l'indirizzo era sbagliato prima”.

Le parole della segretaria arrivano a rimorchio di Stefano Bonaccini, che era stato altrettanto netto: “Sbaglia chi lascia il partito, ma si torni subito a una vocazione maggioritaria. Un Pd piccolo e radicale non serve, abbiamo bisogno di un partito più grande ed espansivo che punti a tornare al governo, non di un partito più piccolo e radicale. Credo che Elly sia la prima a doversi e volersi fare carico di questo". Il presidente dem è atteso a un confronto con Giuseppe Conte alla festa dell'Unità di Ravenna.

 

Non è poi mancata la presa di posizione di Piero Fassino: “Voglio sperare che le parole di Elly Schlein siano andate al di là dei suoi reali convincimenti. Non posso pensare che di fronte alla fuoriuscita di dirigenti e militanti in sofferenza, l'unica risposta della segretaria del partito sia che avevano sbagliato a scegliere il Pd. Detto peraltro a militanti e dirigenti iscritti al Pd molto prima della adesione di Elly Schlein. Ci si rallegra di chi arriva, non di chi parte”. Il segretario dem è accusato, da più parti, di aver spostato l'asse del partito troppo a sinistra, di aver perso i voti moderati e di essere, in sostanza, una brutta copia di Conte e dei Cinque Stelle. Ma soprattutto di non incidere minimamente nell'agenda quotidiana della politica italiana. 

Dai blog