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Fuga dal Pd in Liguria. “Polarizzazione a sinistra”, benservito alla linea-Schlein

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In Liguria il Pd perde due esponenti, in Regione e in Comune, in favore di Azione. Si tratta del consigliere regionale Pippo Rossetti e della consigliera comunale Cristina Lodi, che annunciano oggi le loro dimissioni dal Pd con due note. In Consiglio comunale Lodi spiega che farà il suo ingresso Gruppo misto in opposizione, questo pure se alle ultime elezioni, esponenti locali del partito hanno appoggiato il sindaco Marco Bucci. Alla base della scelta, «non facile ma ragionata e condivisa con elette ed eletti, elettrici ed elettori», spiega la consigliera, «c’è la mutazione del Partito democratico rispetto ai valori che ne avevano portato alla costituzione». Una mutazione che «è il prodotto delle decisioni ‘pur legittime’ della classe dirigente, a livello nazionale e a livello locale, che, secondo il mio punto di vista, hanno fatto abdicare a quelli che erano stati gli obiettivi fondativi, ovvero creare un grande partito riformista, europeista e di sinistra, capace di leggere, interpretare e guidare i mutamenti repentini della società del XXI secolo». Nel ringraziare chi nel Pd l’hanno accompagnata «nelle battaglie politiche», Lodi si dice certa che «continueremo a collaborare fattivamente per contrastare questa destra populista e sovranista che, purtroppo, governa sia a livello nazionale sia a livello locale». In Azione, prosegue «il riformismo democratico è solidamente alla base di idee e programmi, certa che per tornare a governare sia necessario creare un’alleanza chiara, credibile e reale nella sostanza». E farlo «con proposte concrete e condivise su temi come sanità, scuola e lavoro. Perché non basta la contrapposizione alla destra per costruire una precisa identità politica», sostiene.

 

 

Anche Rossetti parla di una scelta «meditata, sofferta, ma ormai inevitabile», perché «il tentativo di fare sintesi dei riformismi liberali, socialisti, popolari, comunisti si è esaurito. Si volevano mettere insieme famiglie politiche diverse, ma il processo si è bloccato da tempo e, dopo le scissioni, si è imboccata la direzione della polarizzazione a sinistra». Tra la vittoria di Elly Schlein per la segreteria e il percorso che si è imboccato «un partito di centro sinistra si è trasformato in un partito senza il centro, una radicalizzazione che non condivido», cosa accaduta anche in Liguria, dice, che lo fa sentire «in una casa diversa da quella che volevamo costruire». Quindi l’adesione ad Azione per dare «un contributo collettivo a questa giovane forza politica che si dichiara antifascista ed è fortemente impegnata a sviluppare una concreta progettualità che unisca tutti i riformismi alternativi al populismo e alle destre e tenga il punto sulle grandi questioni sociali ed economiche del paese».

 

 

L’opposizione alla coalizione che sostiene il presidente della Regione Giovanni Toti, andrà avanti, assicura Rossetti, che entrerà nel Gruppo Misto. E nelle prossime settimane «apriremo, insieme ai tanti amici e alle tante amiche con cui abbiamo condiviso questa scelta e con chi è già impegnato in Azione, una nuova stagione di ascolto e di accoglienza degli elettori e delle elettrici e dei mondi del sociale, dell’economia e della cultura che non trovano riferimenti e rappresentanza nelle destre e nella sinistra». Con l’addio di Rossetti in Regione il Pd resta senza consiglieri di Genova città. Ma la fuga non è solo di Pippo Rossetti e Cristina Lodi. Oggi si è consumato in Liguria un vero e proprio esodo dal Pd annunciato in un documento sottoscritto da altri 29 iscritti o eletti dem, oltre agli stessi Rossetti e Lodi. Tutti ora passati in Azione.

 

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