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Emergenza siccità, il governo stanzia 100 milioni: “Risposte concrete e urgenti”

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Arriva una prima risposta del governo all’emergenza siccità, che sta affliggendo da mesi in particolare le regioni del Nord ma in generale tutto il Paese: oltre 100 milioni di euro, messi a disposizione dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per i primi interventi urgenti in cinque regioni. Si è riunita a Palazzo Chigi la prima cabina di regia sull’emergenza idrica, debutto ufficiale del nuovo commissario, Nicola Dell’Acqua, nominato nell’ultimo Consiglio dei ministri. L’annuncio dello stanziamento dei fondi è arrivato direttamente dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, che ha presieduto la cabina di regia e che definisce questa la prima risposta, concreta, dopo aver verificato in tempi brevissimi i fondi disponibili e le necessità degli enti locali. 

 

 

Salvini ha scritto personalmente ai governatori di Piemonte (Alberto Cirio), Lombardia (Attilio Fontana), Emilia-Romagna (Stefano Bonaccini), Veneto (Luca Zaia) e Lazio (Francesco Rocca) per confermare l’impegno del Mit per queste cinque regioni dove più intensamente si è sta facendo sentire la crisi idrica. Soddisfatto il commissario Dell’Acqua: «È andata molto bene, i ministeri sono molto organizzati, hanno tutti i dati, quindi adesso cercheremo di mettere a posto ed elaborare questi dati. Altro in questo momento non posso dire. Le riunioni saranno continue e scadenzate. I ministeri hanno già in mente le priorità». L’investimento complessivo, sottolinea il governo, è di 102.030.000 euro e tra i primi obiettivi c’è lo snellimento delle procedure amministrative al fine di fornire risposte concrete e urgenti ai territori. Come previsto dal Dl Siccità, inoltre, la cabina di regia ha assegnato priorità ai progetti di dissalatori di acqua marina, come strumento di transizione per affrontare le fasi emergenza. 

 

 

Un esempio è il progetto presentato nei mesi scorsi dal sindaco di Genova Marco Bucci, che prevede di unire l’acqua proveniente dai depuratori a un’eguale quantità di acqua marina, per poi trasportare nel Nord Italia l’acqua desalinizzata, utilizzando una pipeline, una tubatura già esistente e inutilizzata al porto Petroli di Genova. Inoltre, è stata avviata una ricognizione nei ministeri interessati delle risorse disponibili destinate a interventi nel settore idrico nel breve periodo, e sono stati costituiti tavoli tecnici interministeriali per supportare il lavoro della cabina di regia. Con Salvini e Dell’Acqua, hanno preso parte alla riunione anche il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli. Dei 102 milioni a disposizione, 33 andranno alla Lombardia, 22 al Veneto, 27,8 al Piemonte, 13 all’Emilia-Romagna, 6 al Lazio. Tra gli interventi, nuove opere di regolazione del lago d’Idro in Lombardia, lavori di adeguamento dello sbarramento antisale alla foce dell’Adige in Veneto, lavori su Canale Regina Elena e Diramatore Alto Novarese, e per il trasporto dell’acqua in diverse aree del Piemonte. Il Vicepremier leghista è convinto debbano essere programmati interventi strutturali in tutta Italia, da Sud a Nord, anche considerando che su questo fronte le regioni del Mezzogiorno avranno a disposizione una quota maggiore di fondi Fsc.

 

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