Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Emilia Romagna, quali zone colpite dall'alluvione: la conta dei danni

  • a
  • a
  • a

Oggi è il giorno della conta dei danni dopo l'alluvione che ieri ha messo in ginocchio l'Emilia Romagna. In un solo giorno sulla regione si sono abbattute ben venti bombe d'acqua, su un territorio reso fragile dalla prolungata siccità, provocando l'esondazione di fiumi e torrenti che hanno allagato città e campagna con migliaia di coltivazioni, frutteti, serre e vigneti sott'acqua e interi filari di ulivi sradicati dalla furia delle frane. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sui dati dell'European Severe Weather Database (Eswd).

Sul territorio devastato dall'acqua continuano le operazioni dei 300 vigili del fuoco con rinforzi giunti da Veneto, Lombardia, Toscana. Sono mille gli interventi fatti finora tra le province di Bologna, Ravenna e Forlì Cesena.

Nel ravennate i vigili del fuoco stanno operando a Faenza, Massa Lombarda, Conselice, Castel Bolognese, aree in cui permane l'acqua tracimata dal fiume Lamone e dai suoi affluenti. Grazie al miglioramento delle condizioni meteo la situazione risulta in ripresa, anche se resta lo stato di allerta per rischio idrogeologico e idraulico a causa dell'attuale fragilità di terreno e argini dei corsi d'acqua. Nella notte il maggior numero di interventi è stato svolto nella parte bassa della provincia, tra Bagnacavallo, Boncellino e Villanova di Bagnacavallo, dove le squadre in assetto alluvionale hanno evacuato dalle loro abitazioni circa cinquanta persone. Altre nove persone hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni a Sesto Imolese.

Dal mattino motopompe e tre idrovore provenienti dai comandi di Modena, Parma e Ferrara hanno iniziato le attività di prosciugamento tra Castel San Pietro, Medicina e Imola. Attività di ripristino della viabilità con pale meccaniche anche in provincia di Forlì Cesena, dove squadre dei vigili del fuoco hanno operato fino a tarda sera nelle zone di Dovadola e Modigliana.

"Al momento, resta massima l'attenzione sull'Appennino per il pericolo di frane e micro-frane. Parliamo di un territorio colpito prima dalla siccità e poi da un'impressionante caduta d'acqua". Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che assicura di aver "inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri una determinazione urgente, ovvero una procedura speditiva d'emergenza, per poter accedere in tempi brevissimi a un primo stanziamento di fondi, nel minor tempo possibile".

Dai blog