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Piantedosi, che sberla a D'Amato: "Poteri speciali a Roma? Pensi a occuparsi della sanità"

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Il clima da campagna elettorale surriscalda pure i rapporti istituzionali. A un mese dalle regionali nel Lazio va infatti in scena un inedito scontro tra il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato, candidato governatore di Pd e Terzo polo.

Negli scorsi giorni D'Amato aveva affrontato il tema della riforma dello status di Roma Capitale: "Roma è il motore d'Italia - aveva detto - e deve avere poteri speciali. È un’anomalia che abbiamo, quella di non sostenere la capitale del nostro Paese, che non succede in nessun Paese europeo. Quindi se eletto chiederei funzioni e risorse per Roma Capitale perché è una situazione che non fa bene all’Italia e allo sviluppo. Se la Capitale è in difficoltà non cresce nemmeno il Paese".

D'Amato si riferiva anche alla necessità di aver maggiori margini di operatività nel settore sicurezza. E d'altronde le sue parole arrivavano nei giorni successivi all'accoltellamento di una turista israeliana a Termini. Un caso che, complice la diffusione del video dell'efferata aggressione, aveva scosso particolarmente l'opinione pubblica.

Ma il cenno alla sicurezza non è andato giù a Piantedosi. Che, ospite a "L'Aria che tira", ha riservato una stoccata feroce al candidato governatore: «Se D’Amato parla di poteri speciali vuol dire che non conosce bene la materia della sicurezza. Gli suggerisco finchè è assessore alla Sanità di occuparsi di Sanità e di non parlare di poteri speciali». Colpito e affondato

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