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Regione Lazio, anche la Cgil molla D'Amato: Landini volta le spalle al Pd

Daniele Di Mario
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Alessio D'Amato perde anche la Cgil. Un'altra tegola sul candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Lazio, che, dopo la sinistra di Coordinamento 2050, perde anche il sostegno di una parte del sindacato, che, anziché sostenere il Partito democratico, sceglie il MoVimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che alle elezioni regionali del 12 e 13 febbraio candida nel Lazio come governatrice Donatella Bianchi, giornalista ed ex presidente del Wwf. A guidare la lista promossa dal Coordinamento 2050 - come ha rivelato ieri la Repubblica - che sosterrà la candidata M5S Bianchi sarà infatti Tina Balì, segretaria nazionale della Flai-Cgil, l'associazione sindacale che rappresenta i lavoratori produttori agroalimentari e ambientali. L'operazione è stata portata a termine da Stefano Fassina, Paolo Cento e Loredana De Petris, il mondo della sinistra che con Coordinamento 2050 ha scelto il dialogo con Giuseppe Conte e i 5 Stelle e ha storicamente ha rapporti con la Cgil di Roma e del Lazio. La candidatura di Donatella Bianchi, inizialmente prevista per oggi, si terrà giovedì pomeriggio e parteciperanno anche i responsabili di Coordinamento 2050.

 

 

L'avvicinamento del sindacato al M5S non è un fulmine a ciel sereno. Lo scorso 5 dicembre, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha incontrato il capo politico pentastellato per discutere della legge di Bilancio e concordare con l'ex premier le iniziative di protesta messe in campo dal sindacato tra il 12 e il 16 dicembre per contestare la manovra economica del governo e per difendere il reddito di cittadinanza, tema caro a Giuseppe Conte e al MoVimento 5 Stelle. L'avvicinamento della Cgil al M5S testimonia come il presidente grillino da tempo stia lavorando sul rapporto con i corpi intermedi e, allo stesso tempo, si stia sempre più accreditando come riferimento della sinistra e come quello spazio politico storicamente occupato dal Pd oggi venga conteso proprio dai pentastellati. E se nei cinque anni di amministrazione Raggi la Cgil non aveva risparmiato critiche alla sindaca grillina, oggi il sindacato pone pesanti rilievi al sindaco Pd Roberto Gualtieri, osservando, per bocca del segretario generale Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola, come i servizi pubblici resi dal Campidoglio siano decisamente sotto la sufficienza.

 

 

Non solo, i lavoratori Ama iscritti alla Cgil di Roma e Lazio hanno inviato una cartolina - pubblicata su Facebook a Gualtieri - nella quale campeggia una mappa della città divisa per Municipi con foto di cumuli di immondizia allegati per ciascuna porzione di territorio. «Mai più feste così», è il titolo della cartolina. «Caro sindaco, così non si può andare avanti non lo meritano né le lavoratrici e i lavoratori, né le cittadine e i cittadini - dicono i lavoratori Ama - Noi faremo come sempre la nostra parte ma chiediamo un cambio di passo nella gestione dell'Ama, più sicurezza, più assunzioni, più mezzi e strumenti per migliorare il nostro lavoro». Un'altra tegola per il Pd e anche per D'Amato, anche se il candidato governatore dei Democratici e Terzo polo è sicuro di poter contare sull'appoggio di almeno una parte del Cgil: alcuni delegati del sindacato dovrebbero infatti essere candidati nella lista civica dell'assessore alla Sanità uscente.

 

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