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Fratelli d'Italia, a Castelli la ricostruzione: nuovo commissario per il post-sisma del 2016

Pietro De Leo
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Arriva il nuovo commissario per la ricostruzione nelle zone del centro Italia colpite dal terremoto del 2016. È Guido Castelli, senatore di Fratelli d'Italia, la cui nomina è stata sancita da un Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Castelli è una figura molto calata sul territorio coinvolto dalla calamità. In quei mesi drammatici dello sciame sismico era sindaco di Ascoli Piceno, carica che ha ricoperto fino al 2019. Successivamente, con la vittoria del centrodestra in Regione, è stato l'assessore che, tra le deleghe, annoverava anche la ricostruzione. Fino all'approdo, nello scorso settembre, a Palazzo Madama. Ora, va a sostituire Giovanni Legnini, che fu nominato dal centrosinistra, al tempo del governo Conte2, già parlamentare del Pd. Proprio su questo cambio si sono snodate le polemiche nella giornata di ieri. Con degli attacchi durissimi da sinistra.

 

 

A partire dal Segretario Pd Enrico Letta, che twitta: «Che brutto segnale. Lo spoil system applicato dal Governo alla gestione del post terremoto è una pessima scelta». Il gruppo dem in Consiglio regionale delle Marche attacca: «Viviamo con stupore questa nomina perché non pensavamo che si potesse fare spoil system solo per questioni di spartizione di poltrone e potere sulla pelle delle comunità terremotate». Nella polemica, peraltro, entra anche il vescovo della Diocesi di Spoleto-Norcia, Monsignor Renato Boccardo: «Non ho nulla contro il nuovo commissario, che per altro non conosco - dice all'Ansa - ma credo che l'operazione sia figlia di una politica scellerata e di basso livello che passa sopra le teste della gente». E aggiunge: «La non riconferma di Giovanni Legnini alla guida della Struttura commissariale per la ricostruzione post sisma è uno schiaffo alle popolazioni terremotate». Tutt'altro atteggiamento, però, arriva dalla Cei. Con il direttore dell'ufficio nazionale beni culturali ed edilizia di culto, Don Luca Franceschini, che invece invia a Castelli un messaggio di auguri e di piena apertura a una collaborazione.

 

 

Dal centrodestra si fa quadrato. Francesco Zaffini, senatore di Fratelli d'Italia, replica a Monsignor Boccardo. Le sue, dice, sono «frasi incomprensibili e del tutto inadatte al ruolo pastorale». Il collega Guido Liris risponde a Letta: «Come segretario del Pd, si dovrebbe vergognare a parlare di terremoto e ricostruzione in una nazione governata per anni dal suo partito». E ancora: «La nomina di Legnini a commissario del terremoto fu il "premio di consolazione" per la sonora sconfitta subita in Abruzzo alle ultime regionali». Da Forza Italia, il deputato e commissario regionale delle Marche Francesco Battistoni osserva: «Guido Castelli nel nuovo ruolo assume una posizione centrale che favorirà un'accelerazione decisiva per la realizzazione delle opere necessarie allo sviluppo dei territori marchigiani». Plauso arriva dal ministro per la protezione civile Nello Musumeci: «Con Castelli ci incontreremo già la prossima settimana al ministero per un confronto sulle tante iniziative da portare avanti nell'opera di ricostruzione nelle aree terremotate». Il diretto interessato sorvola sullo scontro politico montato dalla sinistra: «La ricostruzione richiede un grande gioco di squadra - scrive Castelli in una nota - e, in questo senso, sarà decisiva la massima collaborazione con i governatori Acquaroli, Marsilio e Tesei che ringrazio per il sostegno e con i sindaci del cratere di cui, per esperienza diretta e concreta, conosco l'impegno quotidiano Un ringraziamento mi preme rivolgerlo ai tecnici impegnati nella ricostruzione e, infine, al commissario Legnini, con il quale ho collaborato negli ultimi due anni come membro della cabina di coordinamento sisma».

 

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