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Furia Crosetto sulla burocrazia: “C'è chi dice sempre no. Ora basta, useremo il machete”

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Guido Crosetto dice basta. Il ministro della Difesa e fondatore di Fratelli d’Italia ha rilasciato un’intervista al Messaggero nella quale annuncia un giro di vite nei confronti della macchina statale, troppo lenta per quello che vuole fare il governo per rilanciare il Paese: “Serve coraggio. Bisogna tagliare con il machete alcune catene che bloccano lo sviluppo dell’Italia. Ora ci vogliono 17 anni per realizzare un’opera pubblica, dovranno diventare 4-5 al massimo. Contro chi voglio usare il machete? Contro chi nelle amministrazioni pubbliche si è contraddistinto per la capacità di dire no e perdere tempo. Se non mandiamo via queste persone, facciamo un danno al Paese. Nei ministeri e in ogni settore della macchina burocratica c’è una classe dirigente che va cambiata in profondità. Non si può pensare di fare politiche nuove e diverse se nei posti chiave tieni funzionari che hanno mentalità vecchie o servono ideologie di cui noi rappresentiamo l’alternativa”.

 

 

Per quanto riguarda la Difesa, Crosetto sostiene che l’obiettivo del 2% del Pil non riguardi solo “investimenti militari, ma spese che comprendono anche il personale, le infrastrutture, la manutenzione. Ci siamo resi conto che potremmo avere la necessità di difenderci veramente, dunque dovremo partire dagli uomini, dall’età media dei nostri soldati, dall’organizzazione e dalla strutturazione delle nostre Forze armate. È inutile comprare una nave in più se poi non hai i marinai da metterci sopra”.

 

 

In un colloquio telefonico Volodymyr Zelensky ha chiesto a Giorgia Meloni la fornitura di sistemi di difesa aerea e Crosetto non fa alcun passo indietro sul sostegno all’Ucraina: “Non abbiamo ancora cominciato la costruzione del sesto decreto. Di certo l’Ucraina sta chiedendo da mesi un supporto contro gli attacchi aerei su obiettivi civili, case, ospedali, scuole, centrali elettriche. Se sarà possibile certamente li aiuteremo a difendersi, la Russia ha superato un confine che non doveva superare. La fornitura deve essere compatibile con la possibilità di avere queste armi e di darle a Kiev efficienti e funzionanti. Minaccia nucleare? Il pericolo - sottolinea e conclude il ministro - potenzialmente, esiste, per quanto molto improbabile”.

 

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