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Governo, sventato il blitz delle opposizioni contro il dl rave party

Angela Barbieri
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A Montecitorio si è aperta la discussione generale sul cosiddetto «decreto rave». Un provvedimento che oltre al contrasto dei raduni illegali, contiene le norme sull’ergastolo ostativo e il reintegro dei medici no vax. La Camera dovrà convertire il testo in legge entro venerdì 30 dicembre, pena la decadenza. Motivo per cui l’opposizione puntava sull’allungamento dei tempi. Ci ha provato giocando la carta dell’ostruzionismo, presentando un lunghissimo elenco d’interventi in Aula, ben 98, da trenta minuti ciascuno. Per disinnescare la strategia della minoranza, l’Aula ha prima approvato il taglio della discussione generale, quindi il governo, attraverso l’intervento del ministro dei Rapporti col Parlamento, Luca Ciriani, ha posto la questione di fiducia dopo che la Camera aveva bocciato le pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni. Al termine della conferenza dei capigruppo convocata d’urgenza è stato dunque deciso che le dichiarazioni di fiducia sul dl rave si svolgeranno oggi alle 15.45, mentre il voto è previsto per le 17.25.

 

 

«Il Dl Rave che arriva alla Camera con tempi molto stretti, contiene una serie di interventi importanti - ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Camera Alessandro Cattaneo -. Tra le altre cose, c’è anche la norma che anticipa il reintegro dei medici no-vax su cui, lo dico con chiarezza, Forza Italia ha grandi perplessità. Senza alcun imbarazzo, siamo assolutamente convinti che sul tema dei vaccini non possano e non debbano esserci ambiguità o esitazioni. Detto questo, Forza Italia non farà mancare i suoi voti, considerando il decreto un’occasione anche per aprire il dibattito sul grande dossier della giustizia: è un primo approccio, un fischio di inizio per una riforma del sistema. Rispetto ai temi garantisti, alcune componenti dell’opposizione potrebbero convergere sulle nostre posizioni. Speriamo davvero che sia la volta buona». Il M5S insorge invece per la parte che riguarda l’ergastolo ostativo. L’intervento nella discussione generale del deputato grillino Federico Cafiero De Raho è stato particolarmente critico: «Noi volevamo collaborare per rendere il testo veramente efficace contro le mafie. Volevamo contribuire a costruire un forte incentivo a collaborare con la giustizia, un argine autentico rispetto al pericolo che escano dal carcere mafiosi non ravveduti. Invece da parte del governo e della maggioranza abbiamo trovato un muro inspiegabile, è una scelta assurda e miope. Per di più, hanno anche compiuto il colpo di mano di cancellare i reati contro la pubblica amministrazione dall’elenco di quelli ostativi, abbattendo così un’arma importantissima contro mafie e reti corruttive».

 

 

Per il vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia alla Camera dei Deputati, Manlio Messina, «le opposizioni sono spaventate dalla tempistica di una maggioranza che viaggia spedita per la propria strada ottenendo risultati importanti. Sono state smentite sulla legge di bilancio, avendola approvata nei tempi necessari nonostante le elezioni svolte recentemente. Ora rimangono sorprese anche sul Dl Rave perché pensavano non riuscissimo a procedere velocemente, andando dritti per approvare iniziative che il governo vuole approvare per salvaguardare gli italiani». Di «folli ingiustizie della destra» parla invece Nicola Zingaretti che accusa il centrodestra di «inventarsi un’emergenza feste contro i giovani, introduce pene da 3 a 6 anni, autorizza intercettazioni per indagini. Poi condona i medici no vax che non hanno rispettato le regole e le leggi».

 

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