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Dritto e rovescio, Tajani accusa l'Onu: così avrebbero potuto fermare l'invasione in Ucraina

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Tanta guerra al centro dell’intervista di Antonio Tajani nella puntata del 17 novembre di Dritto e rovescio, il programma tv del giovedì sera di Rete4 che viene condotto da Paolo Del Debbio. Il ministro degli Esteri del governo italiano inizia con una critica alle Nazioni Unite sulla gestione del conflitto tra Russia ed Ucraina: “All'inizio di questa drammatica vicenda avevo detto che l'Onu doveva scegliere due inviati speciali, saldamente ancorati all'Occidente, filoamericani e europeisti per convincere i contendenti al tavolo del negoziato, erano Angela Merkel e Silvio Berlusconi. Ora temo sia tardi. Se l'Onu avesse agito all'epoca, forse si sarebbe potuto fermare l’invasione. Ora Usa, Turchia e Cina possono svolgere un ruolo determinante”.

 

 

“In questi momenti di grande difficoltà - dice Tajani sulla crisi dei missili in Polonia - serve sangue freddo, grande calma, riflettere ma anche essere determinati. Il governo italiano ha condannato l’offensiva russa di questi giorni, che ha portato a un’escalation del conflitto. Serve condannare con fermezza, sostenere l’Ucraina perché possa mantenere la propria indipendenza e si possa arrivare alla pace. Si arriva alla pace se non c’è la sconfitta dell’Ucraina. Non ci può essere pace senza giustizia, si arriva con l’indipendenza ucraina, il ritiro delle truppe e il rispetto delle regole internazionali. Si deve arrivare alla pace ma non con una resa”.

 

 

Tajani è passato poi al tema migranti: “Noi abbiamo posto un problema al tavolo europeo, la questione immigrazione va risolta a breve, medio e lungo periodo e può farlo solo l'Europa. Lo hanno anche detto il Papa e il Capo dello Stato. Serve più Europa. Noi non facciamo polemica con questo o quel paese, abbiamo detto che dobbiamo insieme affrontare i flussi che arrivano dalla Libia e quelli che passano attraverso i Balcani. Chiediamo solo il rispetto delle regole. Vogliamo che si facciano veri soccorsi in mare, abbiamo sempre accolto con grande disponibilità, ma abbiamo anche il dovere di garantire la sicurezza delle nostre frontiere”. In conclusione il coordinatore nazionale di Forza Italia si è soffermato sulla legge di bilancio che lunedì approderà in Consiglio dei ministri: “Ci sarà un segnale forte per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale e l’aiuto alle imprese che vogliono assumere di più. Il principio del reddito di cittadinanza è giusto perché lo Stato moderno deve aiutare chi è in difficoltà, ma è stato applicato male. Ecco perché serve abbattere il cuneo fiscale, perché le imprese possano assumere più giovani”.

 

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