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Le critiche agrodolci di Renzi al decreto anti Rave: "E' sbagliato, ma..."

Il leader di Italia viva: "La legge è scritta male ma una normativa serve"

Christian Campigli
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Una legge che ha fatto discutere, per giorni. Ha sollevato un autentico polverone, dimostrando ancora una volta come il centrodestra sia in grado di dettare l'agenda politica. E la sinistra solo di accodarsi.

Oggi una nuova presa di posizione, dal sapore agrodolce. Parole che van lette con attenzione e interpretate cercando di andare oltre le più banali apparenze. “Il Governo Meloni ha iniziato a lavorare. E non ha iniziato benissimo, a dire il vero. Il caos sulla norma anti rave party ha cancellato anche quanto di buono le forze dell'ordine avevano fatto a Modena, sgomberando un edificio senza incidenti. Una norma sui rave c'è in tanti ordinamenti, a cominciare dalla Legge Mariani in Francia. Ma la norma italiana è stata scritta male. Cambiarla è un dovere, non un'opzione”.

 Lo scrive Matteo Renzi, nella sua enews pubblicata questa mattina sulla propria pagina Facebook. Parole che, solo ad una lettura superficiale, appaiono come la normale, scontata critica di chi sta all'opposizione. In realtà, la presa di posizione del nativo di Rignano, racconta ben altro. Innanzitutto lo spasmodico desiderio del leader di Italia Viva di distinguersi, di creare un solco profondissimo tra la sua visione del mondo, progressista ma legalitaria e quella del Pd, che da troppo tempo strizza l'occhio a chi occupa, a chi manifesta in modo violento e a chi punta il dito contro le forze dell'ordine.

Ma il post è anche un monito a stare più attenti agli esponenti della maggioranza, a lavorare con più precisione e un invito a non buttare via il bambino con l'acqua sporca. Insomma, l'ennesima dimostrazione che Renzi guarda con grande attenzione al nuovo esecutivo. Dal quale lo dividono le distanti visioni della difesa dei confini nazionali e dell'accoglienza di immigrati  africani, ma lo accomuna la voglia di un'Italia semi presidenzialista.

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