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L'aria che tira, Andrea Crisanti in campo per la cannabis libera: "Il fumo fa più danni"

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Andrea Crisanti candidato alle elezioni politiche del 25 settembre è ormai il volto del Pd per le tematiche scientifiche nelle trasmissioni tv. Il microbiologo, ordinario di microbiologia all'Università di Padova, è intervenuto martedì 30 agosto a L'aria che tira estate, il programma di La7, e ha parlato di Covid, vaccino contro le nuove varianti ma anche della legalizzazione delle droghe leggere, fortemente voluta dal partito di Enrico Letta. 

 

Su un possibile ritorno "importante" della pandemia in autunno, Crisanti spiega che "la dinamica della trasmissione dipende da due fattori, dalla velocità del virus di infettare e dal numero di persone protette". Quest'ultimo è molto elevato, anche per il "booster naturale" rappresentato dalle reinfezioni. "È chiaro che questo tipo di immunità protegge contro le varianti che circolano adesso, se dovesse emergere una variante diversa è chiaro che si richiederebbe un ciclo di vaccinazioni per contrastarla", afferma Crisanti. 

 

Molti attendono per fare la quarta dose in attesa della versione "aggiornata" del vaccino, scelta che Crisanti definisce un errore perché il nudo serie contiene il primo ceppo di Omicron, diverso da quello che circola oggi. "Il vaccino che abbiamo oggi protegge dalle forme gravi, meglio non aspettare. È stata fatta anche una comunicazione sbagliata, il vaccino aggiornato non è miracoloso ma è molto simile a quello originale". 

 

Ma da candidato del partito di Enrico Letta, Crisanti affronta anche temi che vanno oltre epidemie e virus. Per esempio la legalizzazione delle droghe leggere e la depenalizzazione della coltivazione delle piante di cannabis a uso domestico. "Le droghe leggere sono state legalizzate in molti paesi del mondo, compresa la California e alcuni paesi europei, e non si è verificato un impatto negativo", ossia "non è aumentato numero di persone che poi passano dalle droghe leggere alle droghe pesanti". Le prime "hanno una funzione ricreativa e in qualche modo la legalizzazione ha anche la funzione di bloccare il commercio illegale e sottrarre soldi al crimine organizzato", spiega il microbiologo. Il rapporto costi-benefici, afferma, è positivo. "Personalmente credo che il fumo faccia molto più danni di una di una droga leggera occasionale", conclude Crisanti. 

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